Udinese: i friulani festeggiano Di Natale, il campione che ha messo in riga Eto’o ed Ibra

Udinese, tanti auguri a Di Natale. Lui nel Barça di Messi e Pep Guardiola farebbe faville, e riuscirebbe a vincere qualche Champions League e forse anche un meritato Pallone D’Oro. Gli strani incroci del destino l’hanno portato però a calcare i palcoscenici di provincia, dove qualche soddisfazione è riuscito senz’altro a togliersela. Totò Di Natale però non è di quei ragazzi che si pentono delle scelte fatte, e nella sua Udine che lo ha accolto ormai come un figlio ha festeggiato i suoi primi 34 anni, rilasciando un’intervista al Corriere della Sera, che ora riprenderemo nelle sue parti più significative.

Il Di Natale campione – Nato a Castello di Cisterna (Na) il 13/10/1977, Totò Di Natale ha mosso i suoi primi passi in A con l’Empoli. Successivamente è approdato a Udine, dove è riuscito a togliersi diverse soddisfazioni. Quella Udine che ormai lo ha adottato, e dove dice sempre di stare troppo bene. Forse un po’ di rimpianto c’è per non aver giocato con una grande squadra, ma Di Natale ha dichiarato di non avere mai avuto grandi rimorsi, e di aver rifiutato le offerte arrivategli da Juve e Real, proprio perchè ha trovato la sua giusta dimensione in Friuli.

Il Di Natale uomo – Uno con le sue doti te lo immagini circondato da mille eccessi. Ed invece Di Natale è una persona davvero semplice, forse anche troppo per il mondo in cui si muove. Una qualità che gli ha permesso di inserirsi benissimo nella realtà dell’Udinese, e che è possibile rintracciare negli obiettivi che vorrebbe raggiungere ancora (150 gol con la formazione friulana, un ruolo dirigenziale con i bianconeri), ed in quelli che immagina per i suoi due figli (“Il loro babbo ora sta bene, ma da grandi dovranno guadagnarsela loro. Voglio che imparino il valore dei soldi”).

Simone Lo Iacono