Indignados – Circa 100 mila persone sono previste quest’oggi a Roma in occasione della ‘giornata della rabbia‘: tensioni nella Capitale e città blindata per il corteo degli ‘indignados‘, che sfileranno nelle principali vie cittadine. Lungo il percorso, i manifestanti tenteranno di piantare delle ‘accampate’ in luoghi ritenuti simbolici. Verranno piazzate delle tende – spiegano gli organizzatori del Coordinamento 15 ottobre – in cui alcuni manifestanti si fermeranno. La manifestazione di Roma sarà aperta dai due striscioni, People of Europe rise up’ e ‘Cambiamo l’Europa, cambiamo l’Italia’, e attraverserà la città a partire dalle 14. La questura di Roma si prepara, dunque, ad affrontare una giornata difficile.
Gli indignados degli animali – La protesta degli indignados, che nei giorni scorsi ha interessato molte piazze italiane, è arrivata anche a Montichiari (Brescia), dove, all’alba di ieri mattina, cinque attivisti sono saliti sul tetto di un capannone di Green Hill, un’azienda molto discussa che alleva cani beagle a scopo di vivisezione. Il presidio, promosso dall’Associazione «Fermare Green Hill», è iniziato alle 6.45 di venerdi e gli attivisti hanno comunicato che vi resteranno fino a quando non verranno ascoltati. Sul tetto di uno dei capannoni hanno anche apposto uno striscione che riporta la scritta “Questo lager deve chiudere!”. Da sempre al centro di concitate polemiche, Green Hill è uno dei principali allevamenti di cani del mercato europeo della ricerca su animali, in cui sono rinchiusi circa 2500 cani adulti e varie cucciolate. Un vero e proprio “lager fatto di capanni chiusi, asettici, senza spazi all’aperto e senza aria o luce naturale. File e file digabbie con luci artificiali e un sistema di areazione sono l’ambiente in cui crescono questi cani, prima di essere caricati su un furgone e spediti nell’inferno dei laboratori”, come si legge sul sito ‘Salviamo i cani di Green Hill‘.
Sensibilizzare l’opinione pubblica – Ieri pomeriggio il sindaco di Montichiari, Elena Zanola, si è presentata davanti ai cancelli dell’azienda per verificare lo stato della protesta, ricevendo fischi e critiche dai vari attivisti presenti e preannunciando di sporgere denuncia per oltraggio. Ma questi coraggiosi “difensori degli animali” non ci stanno e, attraverso la propria pagina di facebook, sulla quale aggiornano costantemente lo stato della protesta, dichiarano: “L’unico oltraggio concreto a cui ci troviamo di fronte è l’indifferenza del sindaco Zanola e di chi chiunque ha permesso fino ad ora a Green Hill di lucrare sulla vita di migliaia di cani beagle”. Dopo la mezzanotte, altre persone hanno raggiunto l’accampamento, portando acqua, cibo e coperte in previsione di trascorrere lì la notte. In una nota sulla pagina si legge anche che, in un primo momento, agli attivisti sarebbero stati tolti i viveri, secondo un preciso ordine della Questura, forse nella speranza che la stanchezza e la fame li avrebbe fatti desistere, ma così non è stato. Accampati accanto ad un fuoco di presidio, decine di persone hanno trascorso la notte davanti al cancello di Green Hill, mentre altre sono salite sul tetto. In ogni caso la protesta sta per concludersi e gli attivisti hanno annunciato che entro le 11 di stamattina abbandoneranno il tetto del capannone. Un’azione dimostrativa che ha avuto una grande risonanza, dunque, e che ha contribuito a puntare di nuovo i riflettori sul problema della sperimentazione sugli animali. Ma la protesta, annunciano gli attivisti, non si ferma qui ed oggi: l’obiettivo è quello di riuscire a sensibilizzare l’opinione pubblica, contribuendo a “creare consapevolezza e il cambiamento culturale” che sono alla base della loro lotta quotidiana.
Francesca Theodosiu