In una informativa al Senato, il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, è tornato a parlare degli scontri di sabato scorso a Roma, durante la manifestazione degli indignati, al fine di chiedere nuove misure in grado di prevenire l’escalation di violenza mista a stupidità, cui abbiamo assistito il 15 ottobre scorso. Uno degli obiettivi dei violenti-al-soldo-di-bassi-ideali, erano le roccaforti del potere, secondo quanto riferito dal ministro Maroni: ”C’era l’intenzione di attaccare sedi istituzionali, in primo luogo Camera e Senato. La polizia -ha continuato- ha svolto il suo compito con integrità e precisione. C’era la volontà di ricreare l’incidente avvenuto a Genova durante il G8 e solo grazie alle forze ordine si è impedito che ci scappasse il morto”. E’ stato evitato il peggio, non c’è stata una Genova versione Capitale, ma il pericolo di ritrovarsi nuovamente di fronte a queste derive cruente e insurrezionali è palpabile, e l’unica soluzione resta la prevenzione, di cui si è tanto, e criticamente, parlato. ”Adesso servono -ha detto il ministro- nuove norme preventive. Ci sono state molte polemiche sulla prevenzione. Le informazioni sul movimento dei violenti c’erano, ma ricordo che le norme di legge attuali non consentono di procedere al fermo o all’arresto di chi è solo sospettato di volere partecipare alle violenze”.
Possibili soluzioni. Sono, quindi, le misure preventive l’unica possibilità per smantellare le velleità violente dei facinorosi e evitare la reiterazione di (mis)fatti poco edificanti e che hanno macchiato le pretese pacifiste, di quanti hanno esercitato un legittimo diritto, senza dare dimostrazioni pratiche di guerriglia. Maroni ha annunciato alcune misure legislative che verranno discusse: il Daspo , cioè il divieto di accedere alle manifestazioni sportive, che verrebbe esteso ai cortei politici, l’arresto in flagranza differita, uno specifico reato associativo per chi si rende responsabile di violenza aggravata nelle manifestazioni, maggiori tutele giudiziarie per il corpo di polizia e anche l’arresto preventivo per chi, in prossimità di manifestazioni, viene trovato in possesso del kit da ‘black bloc’ professionista (caschi, piede di porco, spranghe, ecc). Inoltre, gli organizzatori dei cortei dovranno dare garanzie economiche, per riparare a eventuali incidenti e danni che saranno causati dai manifestanti.
Chi erano i violenti. I responsabili degli scontri, fautori di una forma di ‘‘terrorismo urbano”,secondo quanto affermato da Maroni, sono stati individuati nella fascia anarchica: si tratterebbe di appartenenti ai centri sociali dell’area romana e non, come Acrobax, Rash, e ancora, frange di ultras romanisti del gruppo fedayn, segmenti estremisti dei marxisti-leninisti, solo per citarne alcuni. L’invasione barbarica dei tremila incappucciati ha messo a ferro e a fuoco Roma, per danni pari a 5 milioni di euro, secondo quanto ha riferito Maroni, ed è molto improbabile che si fermeranno, ”si prevede un autunno caldo” ha chiosato il ministro.
Francesca D’ettorre