Inarrestabile Crozza a Ballarò – “Black bloc, Bisignani, bunga bunga: chi assalta vetrine, chi assalta veline, comunque guai sono”. E parte così la copertina di Maurizio Crozza per introdurre la puntata di Ballarò targata 18 ottobre, osservando che “molti guai dell’Italia iniziano con la B”. Ma subito il saluto, prima alle signore, come il buon e obsoleto galateo insegna: “Buonasera Polverini!”. E parte la prima stangata: “Anche Alemanno, in passato, è stato arrestato durante delle manifestazione e- ripete per ben due volte- è sempre stato prosciolto. Ora lui ha vietato i cortei per un mese e c’è chi vuole il ritorno del fermo di polizia: il rischio che si corre è che poi tra qualche anno ci troviamo sindaco Er Pelliccia?”. Breve parentesi dunque sugli “incidenti” di sabato scorso per introdurre un’altra questione: “per colpa di quelli che hanno incendiato la camionetta, la Fiom non potrà manifestare”.
Secondo round: legge Reale – Il comico genovese, tra una battuta e l’altra, analizza le conseguenze del 15 ottobre: purtroppo si continua a parlare dei danni, lasciando in secondo, se non addirittura in terzo piano, gli intenti e la natura stessa di quella manifestazione pacifica che è stata comunque portata avanti dagli “indignati”. “Ma perché tornare alla legge Reale?” domanda Crozza alla Polverini, sottolineando che “il fermo di polizia c’è già” e che- ironizza- “anche Berlusconi rischia”, se vietate di andare in giro truccati, col volto mascherato e la testa coperta, .
Terzo round: associazioni cattoliche– Meritevoli di un accenno, anche Verdini e Dell’Utri, neo-indagati per i lavori del G8. E il comico genovese coglie la palla al balzo: “Avete notato che Dell’Utri sta sempre? E’ una sicurezza, come la stella polare per i naviganti“. In serbo però c’è già pronta la frecciatina a Sacconi e al “partito dei cattolici”: “Mi scusi Sacconi, ma se Dio vede nell’urna, sul lettone di Putin secondo lei un occhio non ce lo butta?”. Un avvertimento anche al sindaco Renzi circa il suo “big bang”: “Guardi che l’ultimo ad usare una canzone di Jovanotti nel Pd è stato Veltroni”. Per concludere, la chicca sull’ex banchiere Profumo “indagato per frode fiscale”, e la piccola “grana” da 245 mln di euro sequestrati a Unicredit. Facile chiosare per Crozza: “Ecco perché qualche settimana fa ha detto che era pronto per entrare in politica”.
Corinna Trione