Melania, Parolisi scrive a Panorama: Voglio rivedere mia figlia

“Penso a mia figlia, solo Dio sa come sto soffrendo ora”: queste le parole con cui Salvatore Parolisi apre il suo appello accorato con il quale grida a gran voce di poter rivedere la piccola Vittoria. In una lettera inviata al giornale ‘Panorama’ tramite i suoi legali, Parolisi descrive tutta la rabbia e la disperazione che sta provando durante questi mesi di reclusione.

Solo fango su di lui – Salvatore Parolisi, dal carcere di Castrogno in cui è detenuto in quanto sospettato dell’omicidio della moglie Melania Rea, continua a professarsi innocente e biasima quanti si concentrano soltanto sulla sua immagine di traditore e bugiardo, distogliendo l’opinione pubblica da quello che dovrebbe restare l’obiettivo principale delle indagini: trovare chi ha ucciso sua moglie Melania. Secondo Parolisi, stando a quanto scrive nella lettera inviata al magazine, i media continuano ingiustamente a mandare in onda immagini e documenti che contribuirebbero soltanto a gettare ulteriore fango su di lui: sempre le stesse dichiarazioni ripetute infinite volte e rilasciate da persone pronte a farsi intervistare in qualsiasi momento pur di apparire in televisione. Ma Salvatore le sue scuse per aver tradito Melania le ha già presentate, pubblicamente innanzi a Dio e, nell’intimità del suo cuore, ogni giorno alla moglie.

Spera di rivedere la figlia – Adesso l’unica speranza del caporalmaggiore è di riuscire a rivedere sua figlia: per lui, dice nella missiva, era già difficile separarsi dalla bambina prima della reclusione, quando la lasciava intere giornate a casa dei nonni. Adesso, invece, sono proprio i genitori di Melania che, “senza alcun valido motivo” gli impediscono di vedere la bambina. “Pertanto, – continua Parolisi – aspetto, augurandomi che il buon senso almeno con riguardo alla bambina prevalga”, rassicurando che non farà niente per portarla via ai nonni materni, per evitare che la piccola possa trovarsi al centro di “assurde contese” che potrebbero farla soffrire. “Sono innocente – conclude Salvatore – Sono convinto che prima o poi i giudici mi ascolteranno e riconosceranno le mie ragioni”.

Il ricorso in Cassazione – Intanto si attende la data del 25 gennaio, in cui è prevista la prossima udienza in Cassazione per il ricorso presentato dagli avvocati Valter Biscotti e Nicodemo Gentile, difensori di Parolisi, contro la conferma della custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale del Riesame dell’Aquila. In particolar modo i due avvocati contestano l’ora della morte di Melania, stabilita dal medico legale Adriano Tagliabracci tra le 14.30 e le 15.10, orario che i consulenti della difesa ritengono non attendibile. I dubbi avanzati dai due avvocati, inoltre, riguardano anche alcuni elementi repertati sul luogo del delitto a cui non sarebbe stata data sufficiente importanza: tra questi, i due differenti dna, uno femminile ed uno maschile, trovati sul corpo di Melania; i cinque capelli che non apparterrebbero né a Melania né a suo marito Salvatore e l’impronta di scarpa, presumibilmente di donna, nonché quella di un pneumatico rinvenute accanto al cadavere.

Francesca Theodosiu