Il film – Torna nelle sale cinematografiche il mitico Totò, e lo fa in 3D. Non che questa sia una novità per il principe Antonio De Curtis, che, forse pochi sanno o ricordano, ha già esordito in un film italiano in 3D, circa sessant’ anni fa. Ennesimo primato dunque per il Principe della risata, dovuto alla sua magistrale interpretazione in Totò in 3D – il più comico spettacolo del mondo. Esplicita parodia de “Il più grande spettacolo del mondo” di Cecil De Mille, Totò in 3D – Il più comico spettacolo del mondo è stato sceneggiato da Mario Monicelli, con l’aiuto di Sandro Continenza, Italo De Tuddo e Ruggero Maccari ed è stato diretto da Mario Mattoli con le musiche di Armando Trovajoli. La trama ha per protagonista il pagliaccio Tottons (interpretato da Totò) che, oppresso da un terribile segreto e ricattato dal padrone del circo in cui lavora, è costretto a tenere nascosta la propria identità e quindi a non struccarsi mai. Per sfuggire ad un detective, Tottons prenderà il posto del domatore e, tramite funamboliche acrobazie e mille stravaganze, riuscirà a domare ed ammansire le belve feroci. Al fianco di Totò nella pellicola, alcuni dei più grandi interpreti dell’epoca, come Marc Lawrence, Maj Britt, Franca Faldini, Tania Weber, Mario Castellani, Alberto Sorrentino, Enzo Garinei. Inoltre ritroviamo inquadrati tra il pubblico che assiste agli spettacoli del circo diversi attori, non sicuramente sconosciuti per l’epoca, ma che in questo film fanno la loro comparsa solo per pochi secondi, forse per prendere confidenza col 3D. Tra essi si notano: Aldo Fabrizi, Carlo Campanini, Isa Barzizza, Antony Quinn, Silvana Mangano, Antonella Lualdi, Carlo Croccolo, e lo stesso Totò che interpreta anche il ruolo della madre di Tottons.
Anteprima nazionale – Il film, uscito per la prima volta nelle sale nel lontano 1953, tornerà sui grandi schermi, rimesso a nuovo grazie alla più moderna tecnologia 3D, e sarà presentato in anteprima alla sesta edizione del Festival Internazionale del Film di Roma, in programma dal 27 ottobre al 4 novembre. Il lungo e complesso lavoro di restauro è stato fortemente voluto dal produttore Aurelio De Laurentiis ed è stato realizzato da Cinecittà Digital Factory con la supervisione di Pasquale Cuzzupoli. A rendere particolarmente difficile il lavoro di restauro del film è stata la tecnica usata per girarlo e montarlo in origine. Ai tempi, la ditta Ponti – De Laurentiis, dopo aver sperimentato il cinema a colori col Ferraniacolori e il Gevacolor, decise di immette sul mercato cinematografico il cinema tridimensionale brevettando il sistema che prenderà il nome di Podelvision (dalle iniziali dei loro cognomi). Molti sono stati i problemi riscontrati durante la lavorazione del film, anche perché sessant’anni fa le tecniche di ripresa e di montaggio non erano di certo digitalizzate come lo sono oggi. Tre diverse cineprese inquadravano le scene del film e successivamente, in fase di stampa, venivano impresse insieme due copie di pellicole identiche, una per l’occhio sinistro e l’altra per l’occhio destro. All’epoca questo tentativo fu da considerarsi fallimentare, in quanto il film non ebbe grande risonanza ed uscì solo in 10 sale. Oggi invece, dopo sessant’anni, grazie ai tecnici che per un intero anno hanno lavorato al suo restauro, avremo la fortuna di godere nuovamente della visione di questa straordinaria commedia, nella quale il Principe della risata, tornato al suo splendore originale, sarà pronto a farci ridere ancora una volta.
Maria Rosa Tamborrino