Berlusconi in un lungo discorso, durante l’assemblea del gruppo Pdl alla Camera, ha toccato i temi più caldi degli ultimi giorni, dal referendum elettorale al voto anticipato, dalle trasmissioni televisive alla crisi economica, senza dimenticare di denunciare la persecuzione giudiziaria di cui è vittima. Sul dl sviluppo, tra un rinvio e l’altro, il premier ha detto: ” Non ci sarà un decreto sulla crescita o sullo sviluppo. Faremo una serie di provvedimenti”. E per incitare gli animi dei suoi, ha suggerito di seguire l’esempio del loro mentore: ”Abbiate, come la ho io, la stessa voglia di fare e di combattere forte e determinata di quando siamo scesi in campo”. Sulle elezioni regionali in Molise, in cui il voto grillino ha disperso il consenso sinistrorso verso il Pd, il presidente del Consiglio ha commentato: “Lunga vita a Beppe Grillo, il 95% dei suoi elettori sono voti sottratti alla sinistra”.
Le elezioni. Sul capitolo elezioni, il premier rassicura: ‘‘Le elezioni anticipate non sono un rischio”. ”Occorre arrivare fino a Gennaio -ha continuato- dopo di che le elezioni anticipate non saranno piu’ un rischio, ci presenteremo al paese con straordinarie riforme”. E, recuperando un cliché del suo bagaglio linguistico, ha continuato a infondere ottimismo: ”Io ci credo ancora, altrimenti questo Paese va nelle mani dei comunisti”. Il Cavaliere ha anche palesato l’intenzione di cambiare nome al Pdl, che pare essere caduto nella disaffezione. ”PDL: questo acronimo non comunica niente, non emoziona, non commuove. Chiediamoci se con largo anticipo rispetto alle elezioni del 2013 non sia il caso di cambiare nome” (i bene informati, però, dicono che l’ipotesi di cambiare il nome in Forza Gnocca sia stata accantonata).
Lezioni di comunicazione. Berlusconi si è improvvisato anche docente e ha indottrinato i pidiellini su come affrontare quelle trasmissioni televisive, che reputa ”allucinanti”. ”Per favore non date mai del tu ai vostri avversari”. ”Per esempio -ha spiegato- la Ravetto è stata bravissima l’altra sera in tv da Paragone, ma guardava con attenzione l’avversario e non scuoteva la testa”. E ancora: ”Invece dovete prendere le distanze, non dare del tu altrimenti sembra che date all’avversario confidenza. E contraddire anche con il linguaggio del corpo, per esempio scuotendo la testa in segno di diniego”. Nel corso dell’assemblea, il premier ha anche raccontato un aneddoto in merito al suo amico di scorribande, Putin: ”Io godo di una grande popolarità in Russia -ha detto- e chi ci va, se ne accorge. L’ultima volta sono andato con Putin in uno stadio, per lui c’è stata una standing ovation di 5 minuti e per me di sei. Infatti Putin mi ha detto per fortuna che stai in Italia”.
Francesca D’ettorre