Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano è intervenuto ancora questa mattina per ribadire l’urgenza per il Paese di affrontare la crisi economica, adottando le riforme e i provvedimenti necessari a far ripartire la crescita e a smuovere l’economia italiana dalla stagnazione.
“Sono ormai impellenti – detto Napolitano – le scelte di riforma strutturale e di stimolo alla crescita” per cui è necessaria “una netta assunzione di responsabilità largamente condivisa”.
Parole che non hanno trovato risposte rassicuranti nelle ultime dichiarazioni del premier Silvio Berlusconi e del ministro del Tesoro Tremonti, da cui emergono le forti contraddizioni che permangono all’interno della maggioranza sulla strategia da adottare per il rilancio dell’economia.
Non ci sono fondi, per Tremonti non servono – Per il decreto Sviluppo non c’è la possibilita’ di fondi importanti. – ha spiegato questa mattina Silvio Berlusconi, dopo che anche da Confindustria era giunto un nuovo invito ad accelerare i tempi – Ci sono problemi da risolvere. […] Non credo che l’imprenditore piu’ capace degli ultimi decenni sia improvvisamente incapace di decidere”.
Da sempre, d’altronde, Tremonti si batte per un Decreto sviluppo “a costo zero”, tesi che è tornato a sostenere nonostante le pesanti critiche giunte dal PdL, anche in occasione dell’ultima fiducia, con l’intervento in aula di Fabrizio Cicchito che aveva detto di considerare “impossibile” una simile opzione.
“La mancanza di stimoli all’economia – ha sottolineato il ministro intervenendo all’inaugurazione dell’anno accademico della scuola della Guardia di Finanza – e’ stata ‘una felix culpa’ perche’ dove sono stati fatti non sono serviti a nulla”.
Una teoria inattaccabile, dal momento che è fin troppo logico che iniettare fondi in un sistema malato – senza mettere in discussione i meccanismi stessi del sistema – non può certo far passare la malattia.
Stretta su Bankitalia, domani il nome – Sarebbero prossime alla soluzione anche le controverse manovre politiche che stanno accompagnando la nomina del successore di Mario Draghi alla presidenza di Bankitalia.
“Domani – ha detto Berlusconi questa mattina, parlando con i cronisti a margine di una cerimonia cui era presente anche Napolitano – invierò al Consiglio superiore della Banca d’Italia la lettera con il nome del governatore designato”.
Le preferenze del premier e del Capo dello Stato verterebbero sul nome di Fabrizio Saccomanni, ma sia Tremonti che il senatur Umberto Bossi avrebbero chiesto a Berlusconi la nomina di Vittorio Grilli.
In una note pubblicata questa mattina, intanto, il ministero del Tesoro ha smentito le indiscrezioni trapelate su alcuni quotidiani a proposito di presunte telefonate di Tremonti ai membri del direttorio di Bankitalia per favorire la candidatura di Grilli.
Mattia Nesti