Grande Fratello 12: cast spregiudicato con norma anti-bestemmia

Grande Fratello 12: cast spregiudicato – Un conte, un principe, una romana verace, un ex borderline. Età media: 26 anni. Sono solo alcuni dei futuri concorrenti del Gf, giunto ormai alla sua 12° edizione. Come al solito la casa più famosa e più spiata d’Italia ci riserva un menù per tutti i palati: spregiudicati, cinici e disincantati, i nuovi concorrenti sembrano non aver alcuna intenzione di contenersi o di attenersi a qualsivoglia fatidico ‘copione’. Dal Nord al Sud, dal nobile all’umile, vogliono mostrarsi per quello che sono veramente, nel bene e nel male: Claudia, Mario, Silvia, Kiran, Leone, Ilenia, sono tutti pronti a tirar fuori il meglio di sé e il peggio degli altri, dal momento che comunque partecipano per tentare la fortuna e vincere.

Norma anti-bestemmia – In conferenza stampa, la Marcuzzi ha sottolineato che, onde evitare spiacevoli inconvenienti come nelle precedenti edizioni, “quest’anno i concorrenti sono stati redarguiti in partenza“. D’altra parte però, per sua natura un reality è e resterà sempre un reality: trash o no, è l’esasperazione della normalità. “Non esiste nessun filtro– ha aggiunto il capo degli autori, Andrea Palazzo-: sono tutte storie impreviste, non c’è nessun narcisismo tecnologico. E’ la realtà messa sotto un’enorme lente di ingrandimento“.

Meglio prevenire –  Un tempo si diceva che per partecipare, i concorrenti non dovevano avere nessuna esperienza televisiva alle spalle, pena l’esclusione. Oggi invece le cose sono un po’ diverse, a quanto pare. E per scansare le prime critiche e i precoci ‘attacchi’, sono state già girate le carte in tavola. Come nel caso di Claudia Letizia, di Napoli, reduce dal talent show di Sky ‘Lady Burlesque’: non è ancora iniziato il gioco, che la mamma e moglie partenopea fa già parlare di sé. Diciamoci la verità però: dopo uomini al guinzaglio e bicchieri volanti, ormai siete tutti avvezzi a queste ‘smancerie’ da Striscia la Notizia, e non vedete l’ora che qualche reticente faccia il ‘passo falso’ e caschi nella rete della moralità mediatica.

C. T.