Il nubifragio a Roma e la tempesta su Alemanno

I nuvoloni che pochi giorni fa hanno mandato in tilt la Capitale (causando la morte, per annegamento, di un giovane straniero) si sono abbattuti anche sul sindaco Alemanno. I gravissimi disagi che la cittadinanza ha vissuto (traffico impazzito, appartamenti allagati, strade impraticabili) hanno spinto molti esponenti politici a puntare il dito contro il pidiellino, accusato di badare più alle questioni nazionali che alla gestione della città che gli è stata affidata. Tra i più severi, il commento del leghista Marco Reguzzoni: “Invece di togliere le foglie dalle condutture che intasano i tombini – ha detto – spendono il denaro per fare i Festival del Cinema“.

Le critiche dell’opposizione – Pioggia, vento, fulmini e tuoni hanno messo in ginocchio la città di Roma e a farne le spese è stato innanzitutto lui, Gianni Alemanno. Il sindaco capitolino è stato bersagliato da critiche di ogni genere, mossegli dai cittadini infuriati, ma non solo. “Il bilancio drammatico del nubifragio a Roma – ha notato il leader dell’Api, Francesco Rutelli – esige un momento della verità. Il sindaco Alemanno parla troppo ma non risolve nulla”. Trachant anche il giudizio del democratico Luigi Zanda: “L’amministrazione Alemanno non è all’altezza dei bisogni di una grande Capitale – ha tagliato corto il senatore –  Non è concepibile che Roma sia messa in ginocchio in questo modo mentre il sindaco occupa il suo prezioso tempo a discutere sul futuro del Pdl e si ingegna per trovare il modo di impedire alla Fiom di manifestare”.

Leghista contro – E a rinforzare il coro dei detrattori del sindaco di Roma ci ha pensato anche il capogruppo dei leghisti alla Camera, Marco Reguzzoni: “Alemanno vuole chiedere lo stato di calamità? – ha detto – Vedremo e valuteremo perché Roma di soldi ne ha già tanti, solo che li usa male. Invece di togliere le foglie dalle condutture che intasano i tombini, spendono il denaro per fare i Festival del Cinema. E poi succede quel che succede”.

Maria Saporito