Argentina, ergastolo ad Alfredo Astiz. Conosciuto a livello internazionale anche con il soprannome di “angelo della morte”, Alfredo Astiz si avvia oggi verso la via del non ritorno segnata dalla sua condanna alla reclusione perpetua. Nei tristi anni della dittatura militare in Argentina, durata dal 1976 al 1983, Astiz è stato uno dei più noti protagonisti delle vicende legate alla storia dei desaparecidos. Anche altri 11 militari, commilitoni dello stesso Astiz, hanno ricevuto la stessa condanna attraverso uguale sentenza. Organizzavano e realizzavano i delitti governativi presso l’Esma, una scuola navale di Buenos Aires che era adibita a carcere e sede di tortura per chiunque fosse sospettato di esser pericoloso per il governo dittatoriale che aveva preso il potere. 30 mila sono ad oggi i desaparecidos di cui si sta tuttora attendendo di ritrovare traccia. Oltre 5000 furono i sequestrati, e solo il dieci percento di essi è stato ritrovato.
Le modalità dei crimini e le scomparse dei desaparecidos. Secondo le accuse, fu proprio Alfredo Astiz ad architettare i cosiddetti voli della morte. Un corpo speciale di militari addetti a questo tipo di missione era addestrato a rapire e far scomparire gli oppositori. Costretti a bordo di aerei militari, venivano probabilmente resi introvabili attraverso una morte che, sotto un governo dittatoriale, aveva la sicurezza negli effetti e la determinazione dei modi che può dare solo il delitto perfetto: venivano scaricati nelle acque dei mari profondi del Rio de la Plata, dove i corpi delle vittime restano più che introvabili, e le prove materiali del delitto celate per sempre.
(Nell’immagine, le foto di alcuni dei desaparecidos a disposizione negli archivi)
Sandra Korshenrich