Si terrà domani a Roma, nei pressi di San Pietro, il secondo raduno dell’associazione americana “Survivors Voice”, un’iniziativa intrapresa a difesa delle vittime dei preti pedofili. La manifestazione, tenutasi anche l’anno scorso, è prevista per le 18 di domani pomeriggio in Largo Giovanni XXIII, vicino a Castel Sant’Angelo, a poca distanza, quindi, dal Vaticano e da piazza San Pietro. «Se noi sopravvissuti stiamo uniti, siamo più forti e abbiamo più voce», ha annunciato l’associaizone che, nell’ottobre 2010 aveva dato vita ad una iniziativa piuttosto “arrabbiata”: le vittime di abusi sessuali da parte di preti, infatti, continuano a chiedere alla Chiesa reazioni più decise ed incisive nei confronti di casi di pedofilia che interessino i propri sacerdoti.
Annunciato scipero della fame – Nei giorni scorsi anche due attivisti italiani, Francesco Zanardi, dell’associazione ‘L’Abuso’, e Alberto Sala, dell’associazione ‘Piccolo Alan’ si erano recati in Vaticano per chiedere un’udienza al Papa e l’applicazione di linee guida certe da parte della Chiesa. «Non abbiamo avuto risposta – hanno fatto sapere in un comunicato – e per questo da lunedì cominceremo uno sciopero della fame a oltranza». Dal 31 ottobre, quindi, Francesco Zanardi, che nelle scorse settimane si era recato a piedi da Savona al Vaticano, in segno di protesta per la mancata applicazione delle linee guida emesse dalla Santa Sede e per chiedere un aiuto concreto a favore delle vittime di abusi, inizierà lo sciopero della fame. «Speravo si potesse arrivare ad una reale e concreta applicazione delle linee guida anti pedofilia emesse dalla Santa Sede, -ha dichiarato Zanardi – ma abbiamo riscontrato che non vi è la volontà di prendere seri provvedimenti. Da qui la decisione di attuare una forma di protesta non violenta, che possa sensibilizzare l’opinione pubblica e il Vaticano». La speranza è che questo gesto estremo, nonché la voce di quanti parteciperanno alla manifestazione di domani, sensibilizzi il Vaticano e lo induca a non ignorare la gravità del reato di pedofilia, anche all’interno della Chiesa, reso tanto più doloroso dal fatto che a commetterlo siano proprio le stesse persone che, dall’altare, ogni domenica, predicano i valori di amore e rispetto reciproco.
Francesca Theodosiu