F1, Gp Brasile – Il finale di un mondiale già scritto e deciso ha riservato altre gioie per la Red Bull ed un inaspettato trionfo per Mark Webber. Relegato al ruolo di seconda guida da un incontenibile Vettel in grado di far suo l’iride 2011, proprio nell’ultima gara del Brasile riesce a conquistare il suo primo successo stagionale (contro gli undici del collega), approfittando di un problema al cambio della vettura numero uno. Il poleman Sebastian era infatti riuscito a difendere bene la sua posizione riuscendo da subito a scappare e costruendo un importante gap dall’australiano. Poco dopo il primo quarto di gara però il suo ingegnere di pista lo ha avvisato di un serio problema alle marce, costringendolo ad alzare il ritmo per evitare il secondo ritiro consecutivo dopo i fatti di Abu Dhabi. Mark in pochi giri è riuscito a raggiungerlo e passarlo (grazie anche ad un intelligente ordine di scuderia), involandosi verso il gradino più alto del podio. Il giovane tedesco comunque sorride, regalando al suo team un’altra decisiva doppietta.
Ferrari soffre – Anche qui la RB7 del geniale Adrian Newey è stata la monoposto più veloce di tutti, costruendo l’intera gara su un altro ritmo rispetto a tutti gli altri avversari. Molto bene Jenson Button, a podio sfruttando al massimo possibile le mescole dure. Il team inglese ha optato per una strategia particolare, lasciando al campione del mondo 2009 la possibilità di correre tutta l’ultima parte con le gomme meglio integrate con il set-up. Un problema in più per la Ferrari, addirittura in terza posizione con il solito eccellente Alonso ma poi costretta alla resa causa evidenti problemi di carico aerodinamico. Lo spagnolo nei momenti più concitati è riuscito a stupire tutti con un sorpasso all’esterno da antologia, per poi perdere l’entusiasmo sotto l’incredibile recupero della vetture inglese. Peccato invece per Hamilton, non in grado di tenere la scia del team-mate ed infine costretto al ritiro causa, anche lui, un cambio difettoso. Un rivale in meno per Felipe Massa, quinto e per tutta la durata dell’anno fuori dalla zona podio. Un record negativo che sottolinea l’assoluta mancanza di competitività di questa 150° Italia, progetto da dimenticare nel più breve tempo possibile.
Classifica finale – Preziosissimo sesto ed ottavo posto di Adrian Sutil e Paul di Resta, consentendo alla Force India di confermare la sesta posizione nel campionato del mondo costruttori, davanti alla rivale Sauber a punti con il solo Kobayashi, al solito combattivo e grintoso nonostante una vettura sempre più debole. Week-end difficile per la Mercedes, dentro la Top-Ten grazie al solido Rosberg ma costretta ad una quindicesima piazza con Schumacher, autore di un contatto con Bruno Senna. Il tedesco e il brasiliano si sono toccati nella famosa chicane “S di Senna”, con il posteriore sinistro della freccia d’argento a terra e una penalità da scontare per il nipote dell’indimenticato Ayrton (alla fine tristemente diciassettesimo). Zero punti invece per la Toro Rosso, in evidente crescita negli ultimi appuntamento ma sempre in difficoltà in un circuito stretto e tortuoso come quello di Interlagos. Si cala dunque il sipario su questa annata segnata dal marchio Red Bull già dai test invernali, sperando in un 2012 più equilibrato tra i protagonisti del circus iridato. A seguire la classifica finale:1)Mark Webber 2)Sebastian Vettel 3)Jenson Button 4)Fernando Alonso 5)Felipe Massa 6)Adrian Sutil 7)Nico Rosberg 8)Paul di Resta 9)Kamui Kobayashi 10)Vitaly Petrov 11)Jaime Alguersuari 12)Sebastien Buemi 13)Sergio Perez 14)Rubens Barrichello 15)Michael Schumacher 16)Heikki Kovalainen 17)Bruno Senna 18)Jarno Trulli 19)Jerome D’Ambrosio 20)Daniel Ricciardo
Riccardo Cangini