Karina Cascella: “Spero che Sasà rinsavisca”

Karina e Sasà, crisi – La loro era la classica fiaba d’amore. Karina Cascella e Salvatore Angelucci sembravano lo specchio reale di una storia d’amore d’altri tempi che con l’arrivo della piccola Ginevra si era trasformata era sbocciata ina una famiglia perfetta. Poi come ogni fiaba che si rispetti, anche tra Karina e Sasà le cose hanno cominciato a girare per il verso sbagliato con la bella bionda, nota al pubblico come opinionista di “Uomini e Donne” ed ex concorrente de “La Talpa”, che ha dichiarato il suo disagio sentimentale alla stampa dichiarando come con l’ex tronista le cose non vanno affatto bene. Karina ha così raccontato che al suo fianco non si ritrova più l’uomo di cui si era innamorata e il padre perfetto per la loro Ginevra, ma bensì un uomo assente che non prende una posizione ma, al tempo stesso, non svolge più il suo ruolo di compagno: “La mia non è più una famiglia del Mulino Bianco che tutti credono. E in questa situazione non me la sento di fingere davanti a una macchina fotografica. C’è una spaccatura profonda. Non mi piace sbandierare la mia vita privata ai quattro venti, ma ora è il momento di affrontare la situazione di petto. Raccontando tutto, forse, costringerò Salvatore a prendere una posizione. Viviamo sotto lo stesso tetto ma in pratica, Salvatore si vede ben poco. E quando c’è, ci sono solo silenzi”.

Lo sfogo di Karina a Pomeriggio 5– A distanza di tempo dallo sfogo contro la tormentata situazione familiare, Karina, ospite di Pomeriggio Cinque, è tornata sull’argomento ormai lacerante confermando i problemi e la crisi con Sasà, il cui atteggiamento non cambia: “Io spero solo che il mio uomo rinsavisca e capisca che ora io e lui non esistiamo più, ma esiste solo la nostra bambina, e spero che trovi in fretta le risposte che cerca nel suo cuore e che me le dia. E fino a quando lui non mi dirà non ti amo più, io combatterò per la mia famiglia. Adesso io e lui facciamo due vite parallele e non ci incontriamo mai. L’ultimo gesto di tenerezza che mi ha fatto? Non me lo ricordo. All’inizio mi arrabbiavo, strillavo, pretendevo. Ora sto cercando di aspettare e di avere pazienza ma io non sono una che crede alle pause di riflessione. Voglio chiarezza, e se ci sarà da soffrire, soffrirò. Non deve stare per forza con me anche se sono la madre di sua figlia. Che mi dica la verità, perché non è giusto farmi soffrire inutilmente”.

D.M.