Che le notizie non fossero buone lo si è capito subito, scrutando tra le pieghe dei volti tesi dei tre esponenti politici appena congedati dal premier. Quando Pier Ferdinando Casini (Udc), Francesco Rutelli (Api) e Benedetto Della Vedova (Fli) sono entrati nella sala stampa allestita per seguire le consultazioni di oggi a palazzo Chigi, a tutti è risultato più che chiaro che le misure previste dalla nuova manovra sono tutt’altro che popolari. A confermarlo è stato lo stesso Casini, che ha detto: “Inutile nasconderci dietro un dito: la manovra sarà severa e pesante“.
Manovra severa – “Questa manovra si colloca in un momento molto particolare della nostra nazione e dell’Europa. Se non fossimo arrivati a questo punto e a questo momento così drammatico, evidentemente non ci sarebbe stato neanche il governo Monti e la manovra che stiamo discutendo, che sarà severa e pesante“. Il volto del leader dell’Udc, Pier Ferdinando Casini è particolarmente scuro. Il terzopolista è stato il fan politico numero uno del nuovo esecutivo nominato da Mario Monti, ma dopo aver appreso il contenuto dei provvedimenti anti-crisi messi a punto dal Professore e dalla sua squadra di governo è apparso a tutti meno entusiasta. “Noi abbiamo chiesto che la manovra – ha continuato il centrista – conservi criteri di rigore coniugati all’equità, con un’attenzione particolare ai più deboli, ai disabili e alle famiglie che sono le grandi dimenticate di questo Paese”.
Fuori tempo massimo – “Assicuriamo al presidente del Consiglio e al governo la nostra vigile solidarietà – ha rimarcato Casini – Non dobbiamo nasconderci dietro un dito: la manovra è pesante, molto pesante ma siamo in queste condizioni perché l’Italia ha perso troppo tempo. Oggi Monti deve fare le cose che per lungo tempo sono state rinviate e che governi di destra e di sinistra – ha rimproverato l’ex presidente della Camera – non hanno avuto il coraggio di fare”.
Maria Saporito