Nuova Delhi – I lavori al Parlamento indiano per l’approvazione di alcune riforme economiche hanno subito una brusca battuta d’arresto nella giornata di venerdì. Il legislativo si sarebbe bloccato dinanzi alle forti proteste per l’approvazione di un decreto legge che avrebbe concesso autorizzazioni governative, al fine di favorire l’ingresso dei supermercati stranieri nel sistema economico del paese. Alla presentazione delle proposta l’opposizione ha protestato con veemenza, impedendo l’avvio dei lavori e costringendo i presidenti delle due Camere a rimandare la seduta, prevista per mercoledì prossimo.
L’opinione – In merito alla questione è intervenuto Tun Dr. Mahathir bin Mohamad, presente all’HT Leadership Summit 2011, tenutosi proprio venerdì nella capitale indiana. Intervistato dall’Hindustan Times a proposito dello sviluppo economico dell’India ed il ruolo di gigante che potrebbe esercitare a livello regionale, il padre della “tigre asiatica” malesiana ha dichiarato che l’India potrebbe essere forte quanto la Cina, se solo si decidesse ad essere meno democratica. Il paese infatti necessiterebbe di un governo molto più centralizzato, all’interno di una struttura federale con poco potere alle province. Commentando la resistenza parlamentare avvenuta in mattinata, l’ex primo ministro della Malesia ha sostenuto che la democrazia è senza dubbio la miglior forma di governo, ma che non sempre assicura stabilità e prosperità, limitando e talvolta paralizzando lo sviluppo economico. A conclusione del suo intervento Mohamad ha citato come esempio lampante di ordine, equilibrio, sviluppo e ricchezza la Repubblica di Singapore.
Singapore e India a confronto – La Repubblica Parlamentare di Singapore si estende su di una superficie di 694 kmq con poco più di 5 milioni di abitanti. Le lingue parlate sono il malese, l’inglese, il mandarino e il tamil. La composizione etnica del paese è costituita per il 77% da cinesi, il 14% da malesi, l’8% da indiani ed il resto stranieri provenienti da tutto il mondo. La situazione dell’India è un po’ più complessa.
La Repubblica dell’India si estende su un territorio di oltre 3 milioni di kmq con una popolazione che supera il miliardo e cento milioni di abitanti. Il tessuto sociale è composto 2.800 gruppi etnicamente differenziati e oltre 4.500 comunità rurali ed urbane. Le lingue parlate sono circa 325 con 24 scritture differenziate. Se a questo aggiungiamo la questione dello Jammu e del Kashmir, le rivolte maoiste nell’Orissa e per ultimo l’attentato avvenuto nell’Assam proprio mentre si svolgeva il Summit, appare chiaro come i commenti sulla democrazia indiana e il paragone con Singapore espressi dal Dr. Mahathir bin Mohamad risultino alquanto poco consoni.
Mario Paciolla