Cerea – Sabato mattina alle 10.30, nella Chiesa parrocchiale della provincia veronese di Cerea, si svolgeranno i funerali di Francesco Bazzani, il cinquantanovenne cooperante dell’Ascom, ucciso in Burundi nella notte tra domenica e lunedì. La salma è atterrata nel tardo pomeriggio di venerdì accolta dai parenti a pochi intimi.
L’uccisione – Bazzani lavorava in qualità di economista dell’associazione presso la missione di Kiremba, nella provincia di Ngozi sul confine ruandese, a circa 140 km da Bujumbura. Secondo alcuni testimoni, la notte del 27 novembre due uomini, dopo aver tagliato i fili della luce, avrebbero fatto irruzione nel convento chiedendo i soldi e uccidendo con colpi di arma da fuoco Lukrecija Mamic, una suora croata di 63 anni. Prima di scappare avrebbero rapito Bazzani insieme a Suor Carla Brianza, lasciando in macchina il corpo senza vita del volontario dopo uno scontro con la polizia.
L’arresto – I due colpevoli sono due giovani di 20 e 24 anni, subito ritrovati e arrestati lunedì e condannati all’ergastolo con una procedura rapida per flagranza di reato senza l’assistenza di avvocati. I crimini commessi imputati sono omicidio a scopo di rapina, furto, rapimento, lesioni gravi, detenzione illegale di armi e associazione a delinquere. Il capo della polizia ha garantito l’esistenza di prove schiaccianti e il procuratore di Ngozi, Isidore Ntakarutimana si sarebbe detto molto soddisfatto per la condanna comminata agli assassini.
Mario Paciolla