I costi della politica. ”Vedete, quando si parla di costi della politica – e io ho grande rispetto per la politica – si allude al costo degli apparati, ma non si pensa al vero costo della politica: di chi, governando, prende delle decisioni guardando all’orizzonte breve delle prossime elezioni, piuttosto che a quello lungo del paese, dei nostri figli e dei nostri nipoti”. Si è espresso così, durante la conferenza stampa di ieri, il presidente del Consiglio Mario Monti, che ha voluto sottolineare la necessità di colmare la distanza tra cittadino e Palazzo e spalmare la cattiva medicina del ‘sacrificio’ a tutti. Lacrime e sangue non solo per il ceto medio. In questo senso, a mo’ di simbolo di un rinnovato rapporto, Monti ha deciso di rinunciare al suo stipendio da presidente del Consiglio e ministro dell’Economia: ” Mi sembrava bella l’idea – ha spiegato – di devolverlo ad uno dei tanti enti meritevoli, ma siccome in questo momento l’ente meritevole è lo Stato, mi sembra bello devolverlo in quelle casse”. E rilancia sulla trasparenza per tutta la squadra di governo: ”Dichiareranno per intero i patrimoni, non solo ciò che percepiscono da cariche pubbliche”.
Tagli e province. La manovra salva-Italia istituisce il divieto al doppio stipendio per ministri e sottosegretari e la gratuità per incarichi di enti non previsti dalla Costituzione. Per quanto riguarda le province, invece, non è prevista la loro eliminazione – ”Non abbiamo questo potere, possiamo solo assecondare le iniziative di legge costituzionali che vadano in questo senso”, ha detto Monti – ma cambia l’organizzazione. Viene infatti ridotto il numero ridotto il numero dei membri dei consigli a un massimo 10 membri ed eliminate le giunte provinciali. Una tale compressione non poteva che generare fermento e le province già promettono rivolta: ”Un provvedimento incostituzionale”, lo ha definito il presidente dell’Upi Giuseppe Castiglione. Ma Monti sulle spese degli apparati amministrativi avvisa: ” Non finisce qui”. Aspettiamo il secondo round.
Francesca D’ettorre