Di Pietro boccia la manovra: E’ iniqua e ingiusta

La strada per la manovra “salva Italia” del governo Monti appare tutt’altro che in discesa. Dopo l’illustrazione dei capitoli nelle Aule parlamentari, il provvedimento non ha ieri riscosso unanime successo e ha anzi spinto alcuni esponenti politici a prenderne le distanze. Tra questi, il leader dell’Idv, Antonio Di Pietro, che – dopo aver definito la legge “iniqua e ingiusta” – ha paventato la possibilità di non votarla.

Una legge da cassiere – Insieme alla Lega, a votare contro la manovra correttiva di Mario Monti potrebbe esserci anche il partito di Antonio Di Pietro. L’ex pm di Mani Pulite ha ieri espresso un giudizio più che severo sul provvedimento, lasciando intendere di non essere disposto a favorirne il passaggio in Aula senza le necessarie variazioni. “Monti – ha detto Di Pietro – aveva assicurato che avrebbe dato il buon esempio, ma in questi provvedimenti di buon esempio non ci ha messo niente. E’ una mera legge da cassiere: va a prendere i soldi dove stanno, senza domandarsi se sono i soli della persona a cui li toglie. E quindi – ha insistito l’ex togato – colpisce soprattutto i più deboli“.

La contro-manovra del buon senso – “Quello del governo è un provvedimento di una banalità disarmante – ha rincarato la dose il presidente dell’Idv – Per poterlo fare bastava un ragioniere di banca”. Tanto quanto basta a far comprendere che il voto a favore potrebbe essere improbabile. “Il nostro a questa manovra – ha continuato Di Pietro – è un no per ieri, per oggi e per domani. La respingiamo de plano: così come formulata è iniqua e ingiusta. È un topolino che fa più danni che altro. E allora noi ne presentiamo un’altra – ha annunciato l’ex pm – che corrisponde insieme alle esigenze europee ma fa anche pagare chi deve e può pagare il conto. Una contro-manovra del buon senso, che a saldi invariati e nel rispetto delle richieste Ue modifica sostanzialmente e più equamente le fonti di tagli alle uscite e le nuove entrate”.

No alla fiducia – E a chi gli ha chiesto se voterebbe a sostegno del governo nel caso in cui decidesse di porre la fiducia al decreto: “Non credo che dopo il dibattito di oggi si possa pensare alla fiducia – ha tagliato corto Di Pietro – Penso ad una profonda rivisitazione in Aula del provvedimento per scrivere i capitoli di entrata e di uscita”.

Maria Saporito