Afganistan in lutto. Rivendicati gli attentati

Kabul – Ciò che doveva essere un giorno solenne di commemorazione per gli sciiti dell’Afghanistan, sarà ricordato per sempre come uno dei più gravi attacchi al cuore dell’Islam. Un qualcosa successo “mai prima d’ora” secondo il presidente Hamid Karzai, il quale da Berlino ha espresso tutto il suo cordoglio per i familiari delle vittime. Un primo bilancio parlava di circa 30 persone uccise, ma da subito Mohammad Zahir, il capo del Dipartimento di Indagini di Kabul, aveva ammesso che si trattava di cifre che purtroppo sarebbero state destinate a salire: 58 morti e 174 feriti.

Le città colpite – L’attacco terroristico si sarebbe dispiegato su tre fronti colpendo nel giro di poche ore in diversi punti del paese. Nella città meridionale di Mazar-i-Sharif una bicicletta-bomba ha ucciso 4 persone, mentre a Kandahar una moto-bomba è scoppiata senza causare vittime. Ma è a Kabul che l’esplosione di terrore ha avuto il suo epicentro, dove un kamikaze ha colpito una folla di centinaia di persone radunate intorno al santuario principale della città per festeggiare l’Ashura. Anche a Karachi, nel Pakistan, una bomba è scoppiata senza gravi conseguenze ferendo due persone.

Gli autori – A rivendicare l’attentato sarebbe stato il gruppo terrorista islamico dei “Lakshar-e-Jhangvi Al-Alami”, una cellula islamica militante fondata nel 1996 alla quale è stata attribuita l’appartenenza del bomber che causò la morte di Benazir Bhutto durante l’attentato del 7 dicembre 2007. Il gruppo è stato più volte avvicinato ad al-Qaeda e ai talebani, i quali, dopo essere stati accusati dal governo afghano, hanno preso da subito le distanze condannando l’accaduto come un grave attacco interno all’ordine islamico.

 

Mario Paciolla