Grecia, terzo anniversario della morte di Alexis Grigoropoulos: fu ucciso da un poliziotto

La sua morte sancì l’inizio di un’ondata di proteste e rivolte che trovarono impreparato il governo e le forze dell’ordine, oggi a distanza di tre anni da quel giorno la Grecia si trova nuovamente in crisi economica e sociale. Circa duemila studenti, tra liceali e universitari, hanno ieri ricordato il terzo anniversario dell’uccisione di Alexis Grigoropoulos, il ragazzo quindicenne che nel 2008 perì dopo essere stato colpito da un proiettile partito dall’arma dell’agente Epaminondas Korkoneas.
Il poliziotto è stato ritenuto responsabile di omicidio volontario e per questo sta scontando la propria pena in carcere. In quell’episodio fu coinvolto un altro agente, Vassilis Saraliotis, che seppur condannato a dieci anni, attualmente vive in regime di semilibertà.

Scontri – Oltre alla commemorazione, ieri, vi è stato spazio anche  per nuovi scontri tra manifestanti e polizia. A fomentare gli animi non è stato soltanto il ricordo dell’accaduto ma anche l’attesa per la discussione, e conseguente approvazione, della manovra economica che il governo Papademos ha deciso di adottare per far fronte alla crisi.
Stando a quanto riportato dall’Ansa, “poco dopo mezzogiorno sono scoppiati brevi tafferugli in piazza Syntagma, di fronte al Parlamento, tra un gruppo di dimostranti e agenti di polizia in assetto antisommossa. Alcune decine di giovani incappuciati si sono staccati dal grosso del corteo ed hanno aggredito i poliziotti con un lancio di pietre e bombe incendiarie. Gli agenti hanno risposto caricando i dimostranti ed esplodendo candelotti lacrimogeni. Nei disordini che sono seguiti, 15 persone – tra agenti e civili – sono rimaste ferite. Diverse decine i fermati – la maggior parte dei quali minorenni – e nove gli arrestati”.

Simone Olivelli