All’insegna del rigore e dell’equità. E’ questa la linea propagandata dal vicepresidente di Fli, Italo Bocchino, che ieri in una nota ha indicato i capitoli sui quali è necessario intervenire per far quadrare i conti. “Dobbiamo abolire le Province – ha detto il finiano – e tagliare la spesa pubblica improduttiva”. E per ridare ossigeno ai pensionati, Bocchino pensa di togliere qualcosa ai politici razionalizzando il numero dei parlamentari.
L’abolizione delle Province – “Non possiamo rallentare sull’abolizione delle Province, un ente inutile che gli italiani tutti vogliono venga spazzato via”. Nell’incipit della nota vergata ieri da Italo Bocchino, la dichiarazione di guerra alle amministrazioni provinciali appare inequivocabile. “È necessario definire da subito che i consigli provinciali non potranno essere più rinnovati – ha continuato il vice di Gianfranco Fini – e avviare l’iter per l’approvazione di un disegno di legge costituzionale che abolisca le Province definitivamente”. Una posizione, la sua, che non lascerà contenti gli amministratori provinciali che hanno già promesso battaglia al nuovo governo.
Meno sprechi e meno parlamentari – “Dobbiamo tagliare ulteriormente la spesa pubblica improduttiva – ha ripreso poi Bocchino – come i 40 miliardi di finanziamento a fondo perduto alle imprese, che nascondono tanti sprechi e troppe ruberie”. E non è tutto perché, secondo il finiano, sarà necessario utilizzare le forbici anche nelle Aule parlamentari. “Inoltre – ha aggiunto il dirigente di Fli – dobbiamo tagliare i veri costi della politica, a partire dal numero dei parlamentari, per poter alzare il limite dell’indicizzazione delle pensioni e per alleggerire l’Ici a coloro che hanno un reddito fisso. Il tutto – ha concluso Bocchino – in nome del rigore e dell’equità“.