Cancellavano multe in cambio di mazzette, 3 arresti

Multe scomparse – Un agente della polizia municipale di Roma è finito ieri in manette con le accuse di corruzione, millantato credito, falsità materiale e intralcio alla giustizia; un’ordinanza di custodia cautelare è stata emessa anche nei confronti di due vigili urbani, suoi complici. Fino al momento del fermo, i tre si sono dimostrati molto utili per tutti i tassisti regolari o irregolari e i parcheggiatori privati per nulla intenzionati a pagare le multe a proprio carico: per farle scomparire sarebbe stato sufficiente sborsare agli agenti una piccola tangente.

 Le indagini – A rendersi conto che qualcosa non andava è stata la squadra della polizia amministrativa del compartimento Polfer che, nell’ambito di un controllo di routine svolto oltre un anno fa, aveva riscontrato delle irregolarità nella gestione di alcune pesanti contravvenzioni a carico di tassisti e parcheggiatori. Le anomalie avevano fatto immediatamente scattare le indagini che hanno permesso di individuare i colpevoli grazie al sequestro di numerosi documenti degli uffici della Prefettura di Roma e del Comune della capitale, alla collaborazione di alcuni tassisti e alle informazioni raccolte grazie alle intercettazioni telefoniche.

In carcere – Resosi conto di essere nel mirino dell’indagine, l’agente della polizia municipale avrebbe cercato di comprare il silenzio di parcheggiatori e tassisti ai quali aveva cancellato le multe offrendo loro la restituzione delle tangenti incassate che andavano da qualche centinaio a qualche migliaio di euro ma qualcuno aveva già parlato così l’uomo, 49 anni, è finito in una cella del carcere di Regina Coeli. Gli agenti a capo delle indagini hanno spiegato che si è trattato di un gesto necessario, infatti l’inchiesta non è ancora stata chiusa e se l’uomo fosse a piede libero o ai domiciliari si rischierebbe un nuovo tentativo d’inquinamento delle prove.

Irene Lorenzini