Nel giorno dell’Ashura, importante ricorrenza religiosa della comunità sciita, hanno avuto luogo tre attentati di cui due kamikaze, con l’intento di far precipitare il paese nell’odio settario e confessionale.
Ashura in arabo significa “decimo giorno” ed è la commemorazione della morte da martire dell’Imam Hussein, nipote di Maometto e figlio di Alì.
Nel 680 dC. Con soli 72 uomini, Hussein sfidò l’esercito di quattro mila soldati del califfo omayyade Yazid ibn Mùawiya e durante lo scontro perse la vita; questo episodio diede inizio allo scisma tra i due rami dell’islam, il sunnismo e lo sciismo. Gli sciiti rivendicavano che fosse Hussein a divenire leader dell’Islam. Nel mondo gli sciiti sono il 15% dei musulmani, in Afghanistan sono circa il 20%, un’etnia perseguitata dai talebani dal 1996 al 2001, durante il loro regno.
Gli attentati di martedì sono anomali, a Kabul il kamikaze che si è fatto saltare all’esterno del santuario di Abu Fazal Abbas, ha causato 59 vittime e 150 feriti. A Mazar-i-Sharif un altro kamikaze ha ucciso 4 uomini e ne ha feriti 17. Anche a Kandahar avrebbe potuto essere strage…
Gli attentati non sono stati rivendicati, nemmeno dai talebani, i quali hanno detto che gli invasori hanno ricorso a questo brutale atto per creare terrore, odio e diffidenza tra gli afghani, e dividere il Paese. Anche Stati Uniti, Unione europea e Italia hanno espresso le loro preoccupazioni.