E La Russa rilancia il mini-condono

La manovra del governo Monti? Una “stangata” per l’elettorato di destra e una “carezza” per quello di sinistra, risparmiato sul fronte del lavoro. Ne è convinto l’ex ministro Ignazio La Russa, che in un’intervista a Il Giornale, ha rimarcato il suo giudizio negativo su molte delle misure studiate da Mario Monti per rimettere in sesto il bilancio italiano. E “stuzzicato” sulle possibili soluzioni (quelle non individuate dai tecnici al governo): “Non sarei contrario a un mini-condono edilizio”, si è lanciato il pidiellino.

Pdl arrabbiato col governo – “Noi del Pdl dobbiamo essere molto chiari: ci siamo impegnati a concedere un ‘certificato di sopravvivenza’ all’esecutivo Monti, e dunque se porrà la fiducia la voteremo. Ma anche con eventuali emendamenti frutto della nostra azione accolti, con qualche addolcimento sulla prima casa e sul tetto delle pensioni, questa manovra non ci piace e rimaniamo incazzati“. A dirlo stamattina a Il Giornale è stato il coordinatore del Pdl, Ignazio La Russa, che ha rinnovato l’indisponibilità a trattare al ribasso col governo sul tema dell’Ici e delle pensioni. “La prima casa – ha spiegato – è un bene primario, un diritto naturale e di libertà. E quindi non può essere tassato, come non può essere tassata l’aria che respiriamo. Almeno entro un certo numero di metri quadri, deve essere esentato”.

Le resistenze sul fonte previdenziale – E sulle pensioni: “Noi eravamo disponibili a discutere di allungamento dell’età previdenziale – ha concesso La Russa – ma abbiamo sempre detto che le pensioni già in essere non dovevano essere diminuite neppure di un euro. Invece il governo dei tecnici sta facendo esattamente questo: con il blocco dell’adeguamento all’inflazione, per la prima volta, vengono toccate le pensioni già acquisite”.

La stangata alla borghesia – Non solo: l’ex ministro è convinto che la “medicina” somministrata dal dottor Monti risulti più amara agli elettori di centrodestra: “Non è affatto vero che, come scrivono i giornali, la sinistra abbia più problemi di noi a far digerire alla sua base questa manovra – ha detto l’esponente del Pdl – Nessuno sta peggio di noi, ora come ora. La sinistra ha qualche problema sulle pensioni, è vero. Ma il grosso delle categorie stangate dalle misure di Monti sono quelle più legate al centrodestra: lavoratori autonomi, partite Iva, professionisti, farmacisti, tassisti. La borghesia medio-piccola che vota Berlusconi, insomma”. Di più: “Perché il governo ha deciso di rimandare a dopo la riforma del lavoro, invece di varare subito un pacchetto organico? – si è domandato La Russa – Perché è la questione su cui sindacati e sinistra farebbero le barricate”.

Nostalgia del condono – Cosa fare allora? “Personalmente, non sarei contrario a una qualche forma di una tantum – ha affermato La Russa – ad esempio un mini-condono edilizio, non per premiare i grandi costruttori ma per attuare quello che già avevamo previsto nel piano Casa. Ad esempio, consentire l’aumento del 20% delle volumetrie, che potrebbe consentire anche una ripresa dell’edilizia e quindi fare sviluppo. Ma la parola condono è un tabù – ha concluso l’ex ministro – ammazzare i pensionati si può, condonare un piccolo abuso edilizio no”.

Maria Saporito

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Siciliana di origine, romana d'azione, scrivo da anni occupandomi principalmente di politica e cronaca. Ho svolto attività di ufficio stampa per alcune compagnie teatrali e mi muovo con curiosità nel mondo della comunicazione. Insegnante precaria, sto frequentando un corso per insegnare italiano agli stranieri.