Lo sciopero si farà. Domani, per la prima volta dal lontano 2005, CGIL, CISL e UIL scenderanno unitariamente in piazza in moltissime città italiane in occasione dello sciopero generale di tre ore proclamato contro l’iniquità sociale della manovra varata dal governo dei “tecnici” guidato da Mario Monti.
A nulla è valso, infatti, l’incontro di questa sera dei tre segretari generali delle sigle confederali con il Presidente del Consiglio, che ha ribadito una volta di più l’indisponibilità del governo a avvallare qualsiasi modifica strutturale al pacchetto anti-crisi che, già domani, approderà alla Camera per le procedure di voto.
I sindacati rilanciano lo sciopero – Il segretario della CISL Raffaele Bonanni – che pure negli ultimi anni si era distinto per aver esplicitato posizioni critiche verso la propensione alla mobilitazione della CGIL – ha lasciato l’incontro di Palazzo Chigi spiegando ai cronisti presenti che “e’ increscioso quanto sta accadendo, o il governo cambia la manovra o altrimenti noi continueremo la protesta. […] La manovra e’ iniqua. Se cambiano impostazione e al posto dei poveri pagano i meno poveri, i ricchi addirittura, allora cambia la nostra impostazione, ma non mi pare il caso”.
“Il Governo – ha aggiunto la segretaria CGIL Susanna Camusso – ha difeso la sua impostazione sulla manovra e ha cercato di argomentare, senza convincerci, che sarebbe stata manovra equilibrata”.
Duro anche il parere del leader della FIOM – che domani sciopererà per otto ore – Maurizio Landini, ospite di Fabio Fazio a “Che tempo che fa”.
“Il governo – ha argomentato Landini – ha scelto di far pagare sempre ai soliti noti, ma anche nell’emergenza si potevano fare altre scelte: chi impediva al governo di istituire una patrimoniale, di far pagare alle ricchezze e di lanciare una lotta all’evasione fiscale in un paese dove i dati ci dicono che l’evasione raggiunge i 120 miliardi di euro?”.
Monti e Confindustria: fare presto – Il premier Mario Monti, anche questa sera, ha comunque difeso la manovra, spiegando che “la presentazione del governo ha preso le mosse dalla situazione di estrema emergenza finanziaria e […] i mercati ci guardano”.
Anche Confindustria ha posto l’accento sull’esigenza di anteporre la tranquillità dei mercati alle richieste avanzate dai lavoratori e dalle parti sociali.
“L’auspicio e’ che il decreto venga approvato rapidamente, senza stravolgimenti. – si legge in una nota diffusa oggi dall’associazione degli industriali – E’ essenziale che i mercati vengano rassicurati prima della riapertura”.
Mattia Nesti