C’eravamo tanto amati. I tempi dell’asse con “l’amico Silvio” sono ormai solo un lontano ricordo; da mesi, d’altronde, dentro il Carroccio cresceva un’insofferenza profonda contro scelte imposte dalla necessità di tenere in piedi un Governo che, di fatto, ormai si preoccupava solo del “bunga bunga”. Con le dimissioni del Cavaliere, e l’unanime consenso raccolto dal prof Mario Monti, al senatur Umberto Bossi, quindi, non è parso il vero di poter rispolverare la Lega di opposizione degli anni novanta, scagliandosi contro Roma ladrona, le banche, l’Europa e pure Berlusconi.
E’ finita: Silvio sta con i comunisti – Intervenuto a margine di un convegno sulla sanità a Milano, Umberto Bossi ha spiegato ai cronisti che “l’asse Bossi-Berlusconi non c’è più. Adesso ognuno sta a casa sua e Berlusconi con i comunisti”.
“La manovra – ha continuato – divide già chi l’ha fatta e porterà casini. […] L’euro è “kaput”. Finito l’euro la Padania non tornerà più alla lira perché si farà una sua moneta. Perché tornare alla lira? Per mantenere tutti questi furfanti?”.
Inoltre, secondo una fonte di Via Bellerio, come riportato da “AffariItaliani.it”, nel corso delle riunioni dei veritici leghisti lo stesso leader del Carroccio avrebbe deciso che “se Alfano e Berlusconi sostengono il governo Monti fino al 2013, come hanno più volte dichiarato, anche alle prossime elezioni politiche andremo da soli”.
L’attacco a Napolitano – Bossi, quindi, ha rilanciato l’opposizione della Lega che, presto, potrebbe tornare in piazza con una manifestazione a Milano, mettendo nel mirino il “massacro sociale” del governo Monti e il principale artefice della sua nascita, il Capo dello Stato.
“Il governo è stato messo in piedi dal Presidente della Repubblica – ha spiegato il senatur – e se ne piglierà le responsabilità. Prima tra tutte quella di aver sciolto un governo legittimamente eletto e aver messo lì un commissario di origine europea e bancaria. Questo è un governo di banchieri”.
Sulle dichiarazioni di Bossi è intervenuta criticamente, in serata, la capogruppo del PD al Senato Angela Finocchiaro. “Alzare la voce e sbraitare a vanvera a fini di propaganda politica e’ un comportamento irresponsabile che non aiutera’ nessuno, – ha commentato – di certo non i cittadini e le imprese del Nord e non la Lega a riprendersi dalle sue difficolta’ politiche”.
Mattia Nesti