Caso Karachi – Un altro colpo alla coalizione Sarkozy. Si tratta del caso Karachi del 2002 in cui 11 tecnici francesi furono uccisi in un attentato. Renaud Donnedieu de Vabres, poi diventato ministro della Cultura del governo di Sarkozy, era stato arrestato e interrogato sull’esistenza di un legame tra la vendita di sottomarini al Pakistan e il finanziamento della campagna elettorale di Edouard Balladur, nel 1995. L’attentato sarebbe stato la vendetta dei Pakistani dopo lo stop al flusso di denaro dalla Francia
Nuove prove – Oggi dopo anni di indagini, sembrerebbe che le prove a favore dell’ex ministro della Cultura si stiano accumulando. L’accusa ha ricostruito che nel 1994 e nel 1995 l’allora premier Édouard Balladur, il suo ministro delle Finanze e portavoce Nicolas Sarkozy, insieme al ministro della Difesa François Léotard e al suo consigliere Donnedieu de Vabres, avrebbero versato ingenti commissioni ad alcuni intermediari per la vendita di sottomarini francesi all’Arabia Saudita e al Pakistan, in cambio di retrocommissioni per finanziare per la campagna presidenziale di Bwelladur. Quest’ultimo, candidatosi troppo tardi, era costretto a trovare velocemente denaro per la sua corsa all’Eliseo. Se all’epoca le commissioni legate al commercio di armi erano legali, le retrocommissioni no.
L’attentato – Dopo che nel 2002 si fermò l’afflusso di denaro, i pakistani reagirono con la violenza. Una Toyota Corolla rossa piena di esplosivo centrò davanti all’hotel Sheraton di Karachi l’autobus che portava alcuni operai sul cantiere dei sottomarini Agosta 90B, venduti dalla Francia al Pakistan. Rimasero uccisi l’attentatore, due guardie pachistane e 11 tecnici francesi della Dcn
Michela Santini