Indonesia, la polizia punisce i punk

La retata – Più di 60 ragazzi sono stati arrestati dalla polizia islamica della città di Banda Aceh, nella provincia di Aceh, in Indonesia, per essere sottoposti a un rito di “purificazione”. L’arresto è avvenuto durante un concerto (il cui ricavato sarebbe stato devoluto agli orfani) di sabato scorso, ritenuto “blasfemo” in base alle norme della regione, dove vige la sharia. “I loro vestiti sono disgustosi. Non si lavano, vivono in strada, non pregano. Gli daremo una lezione” ha detto Iskandar Hasan, capo della polizia, dichiarando che ai ragazzi verrà imposto un look adeguato, non ritenendo affatto si tratti di una violazione dei diritti umani.

 

La Purificazione – I ragazzi, tra cui cinque ragazze, sono stati portati di forza in una scuola di polizia, dove, per 10 giorni, avrà luogo il processo di “moralizzazione”: via i piercing, coperti tutti i tatuaggi, strappati i vestiti “immorali”, come i jeans attillati, tagliati i capelli, quindi costretti tutti a un bagno purificatorio e a preghiere regolari. Bandito, quindi, ogni simbolo di ribellione.

 

La Regione – Tutto questo è stato possibile grazie alla concessione, da parte di Jakarta, di maggiore autonomia alla regione di Aceh, per cercare di placare le tendenze separatiste della regione. Dal 2001, dunque, è in vigore la legge islamica della sharia. Tutto questo, di nuovo, in un Paese, l’Indonesia, in cui la maggioranza della popolazione è musulmana moderata e dove la musica rock sta avendo sempre maggiore diffusione.

 

Simone Pace