Data storica – Il 14 dicembre è una data che verrà ricordata molto a lungo dalla popolazione palestinese, e non solo: stamattina, infatti, il rosso, nero, bianco e verde della bandiera dell’Autorità Nazionale Palestinese si è issato per la prima volta nella sede parigina dell’Unesco. La cerimonia ha ratificato ciò che era stato stabilito nella votazione del 31 ottobre, e cioè l’adesione della Palestina all’organismo delle Nazioni Unite per l’educazione e la cultura, in qualità di membro numero 195.
Ovviamente soddisfatto il numero uno dell’Anp, Abu Mazen: “E’ un giorno storico. È il primo riconoscimento dello Stato di Palestina – ha dichiarato il leader palestinese – spero che questo sia di buon augurio per l’ammissione della Palestina agli altri organismi internazionali”.
Le problematiche – L’Unesco è infatti il primo organo dell’Onu a riconoscere la Palestina come Stato, e nonostante i 107 voti a favore, opposti ai soli 14 contrari, l’ammissione come membro ha già causato conseguenze non indifferenti: basti pensare che l’organizzazione con sede a Parigi ha perso istantaneamente i sovvenzionamenti di Stati Uniti e Israele, pari a 67 milioni di dollari ed equivalenti al 22% del totale.
Non basta: i voti di cui disporrebbe la Palestina per entrare a far parte del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite sono nove, ma il minimo necessario ammonta a quindici. Non ci sarebbero invece problemi per entrare nell’Assemblea delle Nazioni Unite, dove però l’Anp sarebbe relegata al ruolo di Paese osservatore.
Damiano Cristoforoni