Bologna, primo intervento con la “pistola salva cuore”

Primo intervento con la pistola salva cuore. Una pistola che salva il cuore. E’ stata utilizzata a Bologna, per la prima volta in Italia, il dispositivo tecnologico inventato negli Stati Uniti che consente di dimezzare il tempo negli interventi al cuore inserendo un condotto dal ventricolo sinistro all’aorta discendente, senza interessare la valvola aortica malata. L’intervento è stato realizzato dall’equipe del professor Roberto Di Bartolomeo in collaborazione con la squadra del professor Guido Frascaroli, presso il Policlinico S. Orsola-Malpighi di Bologna.

L’intervento è durato 2 ore, in anestesia locale. La paziente, la sedicesima persona al mondo a sottoporsi a questa tecnica, è stata una donna di 86 anni che soffriva di stenosi aortica critica e che ora è tornata a casa. Il Direttore Sanitario del Policlinico di Bologna, Mario Cavalli, ha spiegato che gli interventi tradizionali (che durano circa 4 ore) vedono la sostituzione della valvola con una protesi biologica, in circolazione extracorporea. Ma fermare il battito del cuore per molti pazienti non più troppo giovani può risultare fatale o creare complicazioni, per questo la pistola salva cuore è importantissimo in casi analoghi. “Questo strumento pratica un foro sulla punta del cuore e, mentre gonfia un palloncino per evitare sanguinamenti, inserisce nella parete muscolare una protesi a forma di ‘tubo’, con al suo interno una valvola biologica. L’altra estremità viene poi collegata all’aorta, bypassando di fatto la valvola malata“. Un intervento di questo tipo dura circa due ore e viene eseguito in anestesia locale.

Adriana Ruggeri