Egitto, scontri al Cairo: 250 feriti, arrestata anche un’attivista

Risale la tensione al Cairo. All’indomani del secondo turno delle elezioni legislative – le prime dell’era post Mubarak – l’Egitto ripiomba in un’atmosfera ben lungi dal sogno democratico caldeggiato dai cosiddetti ‘Giovani della rivoluone’.
Sin dalle prime ore del giorno gli scontri si sono verificati davanti al palazzo in cui ha sede la Presidenza del consiglio dei ministri. Dalla fine di novembre la zona antistante gli uffici, che dovrebbero essere presieduti dal nuovo premier ad interim Kamal el Ganzouri, è stata presidiata dai manifestanti intenti a impedire l’insediamento del nuovo governo colpevole di non rappresentare la volontà popolare (El Ganzouri è stato nominato dalla giunta militare al potere, ndr).
A far salire la tensione è stata la decisione, poi messa in atto, di demolire le tende dei manifestanti che si erano raccolti i manifestanti. A fianco dell’esercito – stando a quanto riportato da testimoni oculari – ci sarebbero anche persone in borghese non meglio identificate.
Tuttavia ciò che ha dato il fuoco alle polveri è stata la notizia dell’arresto di un giovane che, prima di essere rilasciato dalla polizia, sarebbe stato violentemente picchiato.

Arrestata un’attivista – Per adesso il bilancio è conteggiato in circa 250 feriti, tra di essi nessuno sarebbe in gravi condizioni. Tra i fermati dalle forze dell’ordine ci sarebbe anche una nota attivista. A riferirlo è una nota dell’agenzia Agi in cui si legge: “Gli agenti hanno arrestato una donna: si tratterebbe della nota attivista Mona Seif, che su Twitter ha comunicato di essere stata fermata dalla polizia. Il suo cellulare risulta spento“.

Fonte foto: Ansa.

Simone Olivelli