Nella concitata giornata di ieri, a urlare con più forza la loro contrarietà alla manovra sono stati i leghisti. Tra loro si è distinta l’onorevole Emanuela Munerato, che (in completa autonomia dal suo gruppo) ha chiesto di prendere la parola per esprimere il proprio giudizio sul decreto “salva Italia”. Ma prima di scandire il suo atto d’accusa contro il governo, l’esponente del Carroccio si è spogliata dei suoi panni da parlamentare per indossare una divisa da operaia, con tanto di cuffietta.
Le stoccate a Monti e alla Fornero – “Mi spoglio dai panni di deputato e indosso la divisa di lavoro che ho indossato con dignità fino a due giorni prima di entrare in questo palazzo”. La leghista Emanuela Munerato ha esordito così nel suo intervento di ieri alla Camera, dando il via a una caustica riflessione che ha assunto i contorni di una vera lotta di classe. “Presidente Monti – ha continuato – alla Bocconi non le sarà capitato spesso di vedere un’operaia ma questa è la mia divisa. Questa divisa rappresenta milioni di lavoratori indignati contro la manovra”. “‘Ministro Fornero – ha aggiunto la deputata leghista – ha idea del rumore che ci può essere in una catena di montaggio? No, altrimenti non avreste toccato le pensioni. Il nostro sistema pensionistico risultava tra i migliori e la modifica non c’è stata imposta dall’Europa”.
Rappresentanti di banche – “Sono convinta che alle prossime elezioni molti di voi faranno carte false per rimanere qui – ha rincarato l’esponente del Carroccio rivolgendosi all’intero emiciclo – mentre molti colleghi di lavoro farebbero carte false per andare in pensione un anno prima. Con questo non voglio dire che noi in Parlamento non lavoriamo, anzi lavoriamo anche 12 ore al giorno, ma non saranno mai paragonabili alle 8 di un operaio. Voi siete bravi a scrivere riforme da una cattedra – ha affondato Munerato riferendosi al governo – ma non sapete scriverle in mezzo alla gente. A voi tutto questo suona strano perché avete la domestica e la babysitter. Avete tagliato i soldi al trasporto pubblico, è stato aumentato il costo della benzina e avete reintrodotto la tassa sulla nostra prima casa. Se vi toglieste i panni di ministri tecnici – ha concluso la leghista – rimarrebbero degni rappresentanti di banche e assicurazioni”.
Maria Saporito