Dagli esordi alla fine – L’incredibile avventura di Cesaria Evora, morta ieri a Capo Verde a settant’ anni, è durata solo poco più di dieci anni. Fino a cinquant’anni ha vissuto l’esistenza di una donna povera di Capo Verde, che era una gloria locale ma aveva difficoltà a sbarcare il lunario. Poi, come spesso è accaduto nella storia, la Francia ha scoperto e valorizzato il suo talento e le ha permesso di diventare una star internazionale, rivelando al mondo la Morna, il genere musicale tipico della terra in cui viveva, Capo Verde. Una donna semplicissima Cesaria, con un’ infanzia quasi da romanzo dickensiano: nata nel 1941 a Mindelo, orfana a sette anni e presto spedita in collegio, dotata di una voce straordinaria, ammaliante che affascina tutti coloro che l’ascoltano. La vecchia Europa, la Francia in particolare, si accorge di lei quando oramai Cesaria è in età matura, quasi alla cinquantina. Benché tardivo, il suo è stato un successo incredibile, tanto che molti grandi della musica internazionale hanno voluto collaborare con lei. Tutti apprezzano Cesaria, questa signora che si esibisce sempre a piedi nudi. E tutti vogliono cantare con lei: dal grande vecchio Compay Segundo a Salif Keita. Popolarissima anche da noi qui in Italia, viene spessissimo ad esibirsi nel nostro Belpaese; Celentano collabora con lei e diversi big, da Gianni Morandi a Ornella Vanoni, le dedicano un disco, interpretando le sue canzoni. La diva scalza, il suo soprannome nonchè il titolo di uno dei suoi primi album di successo, non solo ha girato il mondo, ha venduto centinaia di migliaia di copie dei suoi album, ha registrato con Caetano Veloso, che è stato uno dei suoi grandi sponsor insieme a Madonna, David Byrne, Wynton Maralis e Goran Bregovic, che le ha fatto incidere un brano della colonna sonora di Underground di Eumir Kusturica, si è esibita nei teatri più prestigiosi, ha vinto premi, è stata omaggiata perfino dal mondo dei dj.
La morte di una sirena – Dall’inizio degli anni ’90, periodo in cui scoppiò in Francia la sua personalità e la sua arte, fino al settembre scorso, quando aveva annunciato il suo ritiro dalle scene per motivi di salute, Cesaria Evora ha condotto la sua carriera con l’intensità di chi voleva riprendersi tutto quello che non aveva potuto neanche sognare per buona parte della sua vita, lanciandosi in un calendario intensissimo di registrazioni e concerti in giro per il mondo. Il suo cuore però, appesantito dalla passione per il tabacco e l’alcol, non ha retto: aveva avuto un infarto, in seguito al quale aveva subito un difficile intervento. E così se n’è andata ieri nella sua Capo Verde, all’ospedale di Sao Vicente, la più nota delle isole dell’arcipelago di Capo Verde, sull’oceano di fronte alle coste dell’Africa Occidentale.
Maria Rosa Tamborrino