Droga e mafia – Gli agenti della Squadra mobile di Messina hanno eseguito questa mattina cinque ordinanze di custodia cautelare in carcere ed una ai domiciliari nei confronti di altrettante persone sospettate di far parte del clan Mangialupi, cerchia che intrattiene rapporti con la criminalità organizzata campana e calabrese. Gli arrestati dovranno rispondere di associazione mafiosa, produzione, traffico e spaccio di droga.
Fratelli Cutè – Due di loro in particolare, i fratelli Giuseppe e Antonio Cutè, avrebbero organizzato all’interno della propria abitazione di Piazza Verga una vera e propria centrale dello spaccio. La convivente di uno dei due fratelli, anch’essa tra gli arrestati, si sarebbe invece occupata di aiutare nel confezionamento, presenziare alle trattative e monitorare il controllo delle aree di spaccio del territorio. I dettagli dell’operazione verranno forniti durante la conferenza stampa che si terrà alle ore 11.00 in Questura.
Lusso sfrenato – Proprio al padre e allo zio dei fratelli Cutè, nel 2010 il Tribunale Misure di Prevenzione aveva confiscato una villetta perché risultava essere abusiva. Una volta entrati all’interno dell’abitazione di tre piani, gli agenti si sono trovati di fronte a una lussuosissima costruzione arredata con marmi pregiati, mobili costosi, televisori lcd, divani di pelle, vasche idromassaggio, letti a baldacchino e finanche rubinetti rivestiti in oro.
Irene Lorenzini