Non è un Paese per pendolari. L’associazione ambientalista Legambiente ha presentato oggi, con una serie di iniziative in tutta Italia, il rapporto “Pendolaria 2011”, un dettagliato dossier su “la situazione e gli scenari del trasporto ferroviario pendolare in Italia”.
Bocciati, dai dati di Legambiente, sono sia Trenitalia che gli ultimi governi – Berlusconi e Monti – responsabili di aver dato un ulteriore colpo mortale al già agonizzante trasporto pubblico locale e nazionale.
Peggiora il servizio, aumentano i costi – Legambiente denuncia, in particolare, come a fronte di un sensibile aumento degli utenti – +7,8%, arrivando così a 2milioni e 830mila – si sia registrato un forte taglio dei treni per i pendolari – si va dal 10% della Campania al 20% del Veneto – e, parallelamente, un aumento del costo del trasporto che, nel 2012, è destinato a crescere ulteriormente.
In sintesi – secondo “Pendolaria” – aumenta il prezzo di un servizio che qualitativamente peggiora e peggiorerà.
“I tagli ai treni pendolari devono essere assolutamente fermati – ha spiegato Edoardo Zanchini, vice presidente di Legambiente – non è possibile accettare che un servizio utilizzato ogni giorno da quasi 3 milioni di persone sia abbandonato al degrado e all’incuria. Chiediamo a Governo e Regioni di cambiare direzione e di guardare finalmente alle città come priorità per gli investimenti nelle infrastrutture, comprando treni e potenziando il servizio”.
Continua la vertenza contro i licenziamenti – Prosegue, intanto, la mobilitazione degli 800 addetti alla pulizia dei treni notturni licenziati nei giorni scorsi da una società satellite di Trenitalia, che ha deciso un taglio orizzontale del servizio notturno (più economico), per privilegiare in maniera esclusiva l’alta velocità (inaccessibile per larghissimi strati di popolazione).
“Per Moretti siamo esuberi, – raccontano i lavoratori che stanno animando presidi in tutta Italia – ma l’Italia ora è divisa”.
Una considerazione confermata, nei fatti, dagli studenti universitari fuori sede che, di colpo, si sono ritrovati senza i loro abituali convogli notturni.
“Ci hanno tagliato fuori dal mondo, che per Trenitalia si è fermato a Napoli – spiegano dei giovani calabresi, universitari a Firenze, al quotidiano locale “055News” – Con la Freccia della Laguna, che hanno cancellato, partivo da Campo di Marte alle 22 e 40 ed arrivavo a Lamezia Terme intorno alle 8: questo mi permetteva di tornare a casa anche per qualche week end, mentre ora diventa tutto più difficile, sia per i costi che per i tempi. E fare otto ore di treno di giorno può davvero distruggerti”.
Mattia Nesti