Ennesima lettera – Sono innumerevoli le lettere che si susseguono da un anno a questa parte, di presunti testimoni dell’omicidio di Yara Gambirasio, molte delle quali si sono poi rivelate opera di mitomani. Lo scorso agosto un uomo si era autoaccusato dell’omicidio della ragazza, ma poi gli inquirenti avevano scoperto che si trattava di un malato di mente in cura alla clinica psichiatrica di Alessandria.
L’agente di commercio – Poi è stata la volta dell’agente di commercio, che aveva dichiarato di essersi appartato con una prostituta proprio nella zona in cui è stata uccisa la ragazza e di aver visto un gruppo di ragazzi in mezzo al campo. Pista che però non ha avuto nessun riscontro.
Un uomo e una donna gli assassini – Nella lettera ricevuta oggi un uomo, che si firma Piergiorgio, piemontese, afferma che gli assassini sono un uomo calvo di mezz’età e una donna, aggiungendo che in questa prima fase non può fornire ulteriori dettagli ma si dice disponibile a farlo, se richiesti. La lettera è ora al vaglio degli inquirenti, scettici sulla sua autenticità, visto e considerato quante altre ne sono arrivate, che non hanno fatto altro che alimentare inutilmente le speranze dei familiari di poter dare un volto e un nome all’assassino o agli assassini di Yara.
Marta Lock