Al top in Europa modello danese per tutelare lavoratori e chi è temporaneamente disoccupato

Unemployment benefit e flexsecurity – Il progetto per rimettere in moto l’occupazione e tutelare chi è temporaneamente disoccupato include un sistema universale i unemployment benefit, una sorta di flexsecurity a più fasi, per sgretolare quel mercato dove alcuni sono fin troppo tutelati e altri sono totalmente privi di paracadute in caso di disoccupazione. Ciò è compreso nel piano del Governo per dare risposta a Bruxelles, che chiede più efficienza nel mercato del lavoro, e inevitabilmente toccherà i capisaldi a partire dalle norme che riguardano i licenziamenti.

Il modello arriva dai paesi scandinavi – Flessibilità per assunzioni e licenziamenti abbinata a un’estesa sicurezza per i disoccupati. Tra le ipotesi al vaglio dei tecnici del welfare c’è per esempio l’introduzione del contratto unico a tempo indeterminato con protezioni crescenti per il lavoratore e la possibilità di licenziamenti per motivi economici e organizzativi. Si ragiona anche sulla valorizzazione dell’apprendistato,un contratto di recente riformato che abbina training on the job per i giovani e incentivi per le aziende.

Che cos’è il net replacement rate? E’ il rapporto tra il reddito a 60 mesi dalla perdita del posto e quello precedente lo stato di disoccupazione. Questo indicatore è calcolato per quattro modelli: senza o con assistenza sociale, nell’ipotesi di due figli o senza figli. Tra i livelli più alti del Net replacement rate si distiguono la Danimarca (75%), il Giappone (72%) e Olanda (72%) mentre l’Italia è tra i paesi sugli scalini più bassi (11%), seguita solo dalla Turchia (9%).