Boato nelle Dolomiti: blocco enorme di roccia crollato alla base del Sass Maor

Base di partenza di molte vie – Il punto in cui, nella giornata di lunedì, si è verificato il crollo dell’enorme parete di roccia, 400mt di base e 100mt di altezza, è quello dal  quale avevano inizio molte vie classiche della scalata alla parete est, e più precisamente nella Val Padidali. Il Sass Maor, con i suoi 2816 metri, è una cima molto amata dagli alpinisti, e una delle preferite da Manolo, il famoso free climber estremo che ha perso la vita qualche anno fa proprio durante una delle sue sfide.

Forte boato – Intorno alle 8 e 15 di lunedì mattina molti abitanti della valle, avevano sentito un boato secco e prolungato che aveva insospettito molte persone, ma vista la fitta nebbia e le pessime condizioni climatiche degli ultimi due giorni, non si è potuta quantificare l’entità dell’accaduto fino al pomeriggio di ieri. L’enorme cuneo di roccia si è distaccato franando ai piedi del Sass Maor, e togliendo un pezzo di meraviglia della natura dagli occhi dei visitatori che ogni anno affollano il Trentino.

Rocce friabili – Non è la prima volta che si verifica un cedimento strutturale nelle Dolomiti, costituite di rocce spettacolari ma molto friabili, quindi soggette a sgretolamenti dovuti solo e unicamente a cause naturali, come per esempio quella  del 2007 nella Val Fiscalina, o quello della scorsa estate in Alto Adige.

Marta Lock