Di Pietro chiude al governo Monti fino al 2013

Al leader dell’Idv, Antonio Di Pietro, l’idea di accompagnare il governo Monti alla scadenza naturale della legislatura (nel 2013) non piace affatto. L’ex pm ha ribadito ieri la sua contrarietà a prolungare l’appoggio a un esecutivo nominato per fronteggiare l’emergenza economica, sottolineando la necessità di riordinare l’assetto democratico a favore delle forze politiche.

Governo per l’emergenza – “C’è al governo un governo non eletto. E questo è vero, ma è vero per l’emergenza. Se questo vuol dire che il governo tecnico debba rimanere fino alla fine della legislatura allora non va bene”. Con queste parole, Antonio Di Pietro ha scelto ieri di partecipare al dibattito incentrato sull’opportunità di prolungare la vita dell’attuale governo fino a fine mandato, chiudendo categoricamente all’ipotesi di arrivare al 2013 sotto l’egida dei professori. “Questa è una situazione contro natura – ha rincarato l’ex togato – Da un lato c’è l’emergenza economica, ma dall’altra quella democratica. Se si pensa che Monti debba risolvere tutti i problemi d’Italia dovevano nominarlo presidente a vita”.

No alla fiducia – Non solo: all’esecutivo capitanato da Mario Monti, il leader dell’Idv ha rimproverato anche la metodologia di lavoro, che lo ha spinto a chiedere la fiducia sul decreto “salva Italia”: “I provvedimenti del governo Monti devono essere votati per quello che sono e non mettere la fiducia – ha tuonato il deputato – Berlusconi non c’è più e non dobbiamo votare la fiducia a Monti solo perché Monti è meglio”.

L’articolo 18 e la Fornero – Non è andata meglio al ministro Elsa Fornero, criticata per la probabile modifica dell’articolo 18 contemplata nella sua riforma previdenziale: “Il ministro Fornero non può lanciare il sasso nello stagno solo per vedere che effetto fa – ha affermato il leader dell’Idv – L’imprenditore può licenziare, ma per giusta causa. Il vero problema è l’emergenza economica e questo non c’entra. Bisogna portare pace tra datori e lavoratori, si faccia un contratto di apprendistato e all’esito di questo lo assume con tutti i diritti come l’indeterminato – ha proposto Di Pietro – Ci sono soldi nelle casse dello Stato che vengono elargiti agli imprenditori, ma onestamente sono gli imprenditori stessi a lamentarsi di come questi vengono elargiti. Che il ragionamento sull’articolo 18 lo faccia la Fornero – ha concluso l’ex pm – è grave”.

Maria Saporito