Monti fa gli auguri alla sua “maggioranza”. Il Presidente del Consiglio dei “tecnici” ha incontrato oggi, nei suoi uffici di Palazzo Chigi, il segretario del Popolo delle Libertà Angelino Alfano e il leader dell’UDC Pierferdinando Casini, per far loro gli “auguri di buone feste” e per confrontarsi sulle prospettive per il nuovo anno del governo e della “grande maggioranza” che lo sostiene.
In serata, secondo indiscrezioni non ancora certe, a Palazzo Chigi dovrebbe salire anche il segretario del Partito Democratico Pierluigi Bersani.
Alfano chiede più crescita – “E’ andata bene, un incontro pre-natalizio e post-manovra. – ha spiegato ai cronisti il segretario del PdL Alfano al termine dell’incontro con Monti – Abbiamo chiesto un confronto col governo per stimolare la crescita e lavorare per far sentire più forte la voce dell’Italia in Europa”.
“Si è parlato un po’ di tutto, – ha aggiunto il capogruppo al Senato Maurizio Gasparri – di riforme del lavoro, di liberalizzazioni ma soprattutto di agenda europea visto che molti problemi possono venire proprio da questo fronte. […] Il PdL ha chiesto di andare avanti sul tema delle liberalizzazioni, in particolare quelle che riguardano l’energia, i trasporti e servizi pubblici locali”.
Casini difende Monti, Di Pietro chiede il voto – Nel pomeriggio, come detto, sarà la volta di Pierferdinando Casini che, prima di dirigersi verso Palazzo Chigi, ha rilasciato attraverso Twitter una breve dichiarazione che rilancia il tema dell’unità nazionale e dell’esigenza di preservare l’esistenza di un grande “centro”.
“Dopo anni di insulti, con Monti gioca la nazionale. – si legge nel noto social network – Basta magliette di uno o dell’altro colore, sosteniamo il governo tutti insieme”.
Critico, invece, il leader dell’IdV Antonio Di Pietro, che dopo aver espresso voto contrario alla manovra in Parlamento ha criticato, questa mattina, il “modus operandi” di Monti.
“ Gli incontri del presidente del Consiglio con i notabili dei partiti, che avvengono pero’ fuori dalle sedi istituzionali, sono riti da prima Repubblica – ha commentato – e non sinonimo di una democrazia trasparente e sana”.
Mattia Nesti