Quest’anno Erri De Luca si è imposto nuovamente sul mercato dei libri con il suo “I pesci non chiudono gli occhi”, opera ricca di poesia che potrebbe costituire un’idea ottima per tutti coloro che ancora non hanno deciso cosa regalare per Natale a chi li circonda. “I pesci non chiudono gli occhi” (Feltrinelli, 12 euro) non è un libro lungo né pesante: parliamo di centoquindici pagine avvolgenti e tenerissime, capaci di stimolare quei meccanismi di pensiero che, alle volte, sarebbe bene andare a punzecchiare in quale modo. Un libro utile per fare le pulizie del proprio microcosmo, insomma.
Il potere del ricordo – Un libro profondo e nostalgico quello che Erri De Luca propone ai propri lettori in questo 2011. Il protagonista dell’opera è un uomo che racconta il fondamentale passaggio dall’adolescenza all’età adulta, passaggio che chiamare “difficile” è riduttivo. Cinquant’anni dopo quel momento emblematico, un uomo vi torna con la sua testa di uomo maturo. La spiaggia di Ischia, che fu teatro della sua giovinezza, ora ha il fondamentale ruolo di veicolo del ricordo. Il protagonista riassapora il momento in cui imparò a pescare, le tattiche utilizzate da ragazzo, e scopre la saggezza di ciò che aveva imparato decenni prima, l’assennatezza delle tattiche atte a far sì che i pesci abbocchino.
A chi regalare “I pesci non chiudono gli occhi”? – Intenso e saggio, il nuovo libro di Erri De Luca è certamente indicato per tutti coloro che stanno vivendo un periodo di transizione, e che hanno bisogno di una scusa per pensare o di un modo per ritrovare se stessi. Difficile che un’opera del genere risulti pesante, per quanto le tematiche trattate non siano, certo, delle più leggere. “I pesci non chiudono gli occhi” è sicuramente un libro forte, audace, che scava nell’animo umano avvalendosi del sempreverde strumento del ricordo, che caratterizza la specie umana più di ogni altra.
M.C.