Rivendicazione – Dopo alcuni giorni di attesa, è arrivata la rivendicazione degli attentati che, giovedì corso, hanno dilaniato Baghdad causando oltre sessanta vittime. La firma è arrivata da Stato Islamico in Iraq, organizzazione estremista considerata il ramo iracheno di Al Qaida. “Lo Stato Islamico in Iraq sa dove e quando colpire – si legge nel comunicato rilevato dalla piattaforma di controllo Sites – e i mujaheddin non resteranno con le mani in mano mentre il pericoloso progetto iraniano sta per svelare il suo brutto volto”. Scontri interconfessionali - Gli autori degli attentati che hanno messo in ginocchio la capitale hanno quindi motivato le stragi come parte di una campagna contro l'Iran sciita di Ahmadinejad, aggiungendo anche di aver voluto sostenere e sollevare l'attenzione sui loro compagni sunniti in carcere e condannati a morte. Il processo di disarmo degli Stati Uniti, che entro il 31 dicembre lasceranno del tutto il Paese, sta lasciando un vuoto di potere che sia sciiti che sunniti tentano di accaparrarsi. Continua così a salire la paura per gli scontri, anche all'interno del Paese stesso, tra le due grandi confessioni musulmane, tra le quali i rapporti in questo momento sono più tesi che mai a causa della situazione politica del Paese, che vede come premier lo sciita Nuri a-Maliki, e come vicepresidente il sunnita Tarek Al-Hashemi. Damiano Cristoforoni