Lavoro: Monti pensa a riforme lampo, la CGIL insorge

Travolta dalle polemiche sull’articolo 18, la ministro Fornero, in periodo natalizio, a deciso di sparire per un po’ dalla scena mediatica, dove, fra un piantino e qualche provocazione, aveva già conquistato tutti i riflettori.
Come ricordato ieri da Mario Monti, tuttavia, il governo e la Fornero non lasceranno passare le feste invano e, anzi, continueranno a lavorare ad un pacchetto di provvedimenti sul mercato del lavoro che, con ogni probabilità, scateneranno mobilitazioni su larga scala dei sindacati, decisi a difendere con ogni mezzo gli diritti posti a difesa dei lavoratori.

Governo: fare in fretta – Il sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento Giampaolo D’Andrea, in un’intervista rilasciata ad “IGN/Adnkronos”, ha spiegato che “i provvedimenti vedranno la luce entro gennaio in coincidenza con i due appuntamenti europei ai quali si dovranno portare i primi risultati di una attività di definizione delle misure, almeno a livello di proposta. I due temi saranno quelli degli ammortizzatori sociali e dei contratti di lavoro e dall’altro quello della competitività”.
A leggere la lettera indirizzata dalla Banca Centrale Europea al nostro Paese l’estate scorsa, non ci sono dubbi su quali provvedimenti i tecnici siano chiamati ad adottare per presentare un compitino ben fatto in occasione degli importanti “appuntamenti europei”: cancellare ciò che resta dello Statuto dei Lavoratori e dei contratti nazionali, rendere ancora più flessibile il mercato del lavoro, lasciare mano libera alle imprese nel rapporto da tenere con i lavoratori.

Non è un caso, d’altronde, che già oggi, sulle pagine de “Il Sole 24 Ore” – quotidiano storicamente più vicino agli ambienti da cui i “tecnici” provengono –, si auspichi da una parte l’estensione del “modello Pomigliano” (straordinari, riduzione delle pause, contrattazione aziendale, esclusione dei sindacati malvisti dall’azienda…) a tutto il comparto industriale del Paese, e dall’altra l’adozione delle 48 ore settimanale: lavorare di più, lavorare in meno, lavorare peggio.

La reazione della CGIL – Alle dichiarazioni di Monti in conferenza stampa ha prontamente replicato la CGIL, che ha messo in guardia rispetto alla possibilità di rivoluzionare il mondo del lavoro con provvedimenti – lampo imposti bypassando un approfondito confronto con le parti sociali.
La Cgil è pronta ad un confronto serio col governo che riguardi l’insieme dei provvedimenti per la crescita. – si legge in una nota del sindacato di Corso Italia – Certamente, però, aggiungono dal sindacato, “dopo le decisioni unilaterali del governo sulle pensioni e i problemi che sul tema restano ancora aperti, il confronto non si presenta facile, inoltre dovrà essere un confronto vero e non condizionato dalla fretta. […] Al centro del confronto dovranno esserci la lotta alla precarietà, provvedimenti per favorire l’occupazione giovanile e femminile e […] se si vuol veramente far crescere il paese il primo provvedimento da prendere dovrà essere quello di ridurre il carico fiscale ai lavoratori dipendenti”.

Mattia Nesti