In una lunga intervista rilasciata oggi al Corriere della Sera, l’ex ministro dei conti pubblici, Giulio Tremonti, ha detto la sua sulla difficile situazione economica. “La crescita sta virando in recessione – ha notato il pidiellino – anche perché la nostra credibilità cresce in Europa ma non nel mercato finanziario”. E sulla possibilità di lasciare il Pdl per iscriversi alla Lega: “Considero Bossi una delle persone più intelligenti che abbia mai conosciuto – ha risposto Tremonti – ma non voglio creare problemi al suo stato maggiore”.
Giulio tifa Monti – Smessi i panni scomodi del responsabile del bilancio e dell’economia nazionale, Giulio Tremonti può dedicarsi, con maggiore serenità, all’analisi della situazione interna. Lo ha fatto oggi sulle colonne del Corriere della Sera, intrattenendosi sulle “luci” e le “ombre” del nuovo esecutivo. “Ho votato la fiducia al governo e ho grande considerazione per la competenza tanto di Monti quanto di Grilli – ha spiegato al giornalista che lo ha intervistato – Le dirò quello che ho detto loro: fermo il rigore di bilancio, in base alla loro competenza il governo poteva ‘salvare l’Italia’ con due mosse, su due piazze”.
Il potere del mercato – “Due mosse – ha precisato Tremonti – crescita, credibilità. Due piazze: Europa, mercato finanziario. La crescita sta virando in recessione anche per effetto del decreto ‘salva Italia’, troppo fiscale e regressivo; la credibilità si vede ma solo in Europa, non sul mercato finanziario, infatti lo spread è a quota 500. L’Europa è una piazza necessaria, ma non è sufficiente – ha proseguito nel suo ragionamento l’ex ministro – L’Europa ‘suggerisce’ molto, ma può poco. Il mercato finanziario suggerisce uguale, ma può tutto”.
Crescita vincolata – “Credo che il rischio più grave per l’Italia – ha aggiunto il pidiellino – non sia quello di dover fare un’altra manovra, ma di dover fare una domanda di assistenza al Fondo monetario internazionale. Come suggeriscono tanto ambienti finanziari quanto ambienti europei e come fa intendere il ‘silenzio’ delle agenzie di rating”. E all’accusa di aver fatto crescere troppo poco il Paese: “La crescita dipende da un complesso di fattori – ha replicato Tremonti – Tra questi c’è il governo, ma non solo il governo. Dipende dalla demografia, dalla geografia, dalla curva della storia”.
Burocrazia e illegalità – “L’Italia – ha spiegato – ha una demografia avversa, stiamo invecchiando troppo in fretta; siamo un Paese duale, in cui le medie non sono mediane: il Nord cresce più della media, il Sud cresce meno; abbiamo un ‘quantum’ impressionante di leggi, ma un altissimo, strutturale tasso di illegalità; un ‘equilibrio’ mediato da una sconfinata burocrazia politica e amministrativa”.
Viva la Lega all’opposizione – E rivolgendo l’attenzione a temi specificatamente politici, l’ex ministro dell’Economia ha rimarcato il suo attestato di stima al Carroccio: “La Lega fa opposizione – ha osservato Tremonti – Lasciando da parte le questioni di stile, trovo giusto che in un Parlamento democratico ci siano maggioranza e opposizione. Non sarebbe salutare per la democrazia un consenso del 100%”.
Troppo amico del Senatur – E i rumors che lo vorrebbero in procinto di indossare la casacca verde dei padani? “Considero Bossi uno dei miei migliori amici e una delle persone più intelligenti e oneste che abbia mai conosciuto – ha detto il pidiellino – Per il resto ho già avuto abbastanza problemi con un altro ‘stato maggiore’. Non voglio crearne a quello della Lega”.
Maria Saporito