Calciomercato Milan – È ufficiale il rinnovo del contratto di Max Allegri fino al 30 giugno 2014. L’attuale tecnico del Milan resterà dunque almeno altri due anni sulla panchina rossonera. L’accordo è stato raggiunto al termine di un vertice di mercato con Adriano Galliani. Il mister livornese beneficia di un rialzo del proprio ingaggio fino a 2,5 milioni di euro netti a stagione più altri 500 mila di bonus. Allegri ha commentato così: “Sono felice dell’opportunità di poter lavorare altri due anni con il Milan. Ringrazio il presidente Berlusconi e il dottor Galliani per la fiducia. Credo ci siano tutti i presupposti per continuare a fare quanto iniziato un anno e mezzo fa”.
Il derby – Domani c’è la sfida che tutta Milano attende con fremito: il derby tra Milan e Inter. Allegri sottolinea la delicatezza di un match che nella passata stagione lo ha visto trionfare in entrambe le occasioni: “Questo derby può essere un crocevia del campionato. Non so se abbiamo più noi da perdere o l’Inter. La valenza di questa partita è simile a quella dell’anno scorso: quando potevamo allungare oppure farci sorpassare in caso di sconfitta. Certo, se noi dovessimo vincere domani sera è dura che l’Inter possa riuscire a rientrare nella corsa scudetto”.
I rapporti con Pato – Non sono mancate alcune frasi su quella che è stata la telenovela di mercato della settimana e cioè il gran rifiuto di Pato al Psg e ai “vecchi amici” Leonardo e Ancelotti: “Pato ha scelto di restare, siamo tutti felici. Non abbiamo rapporti freddi, ma rispetto reciproco, come con il resto della squadra. E se ha fatto delle esternazioni forse è stato per sfogarsi. Pato quando è stato bene ha giocato sempre titolare. Ogni tanto sta in panchina, come Robinho: 50 partite di fila sono difficili per chiunque. Lui è un campione, ma per le potenzialità che ha può fare e deve fare molto meglio. Comunque non mi ero mai messo nell’ottica di dover rinunciare a Pato e non ho mai chiesto una sua cessione. Tevez, se fosse arrivato, avrebbe preso il posto di Cassano”. Si va dunque verso il disgelo?
Miro Santoro