Crisi: S&P taglia il rating del fondo salva-Stati. Draghi: situazione gravissima

Standard & Poor’s ha reso noto di aver tagliato il rating dell’European Financial Stability Facility (Efsf), il fondo temporaneo salva-Stati, a “AA+” da “AAA” dopo l’ondata di downgrade di Paesi europei decisa venerdì scorso.
La notizia era nell’aria e le uscite mattutine del gotha delle istituzioni finanziarie del Vecchio continente mirate a ribadire la solidità del Fondo e l’urgenza di un confronto per avviare il passaggio dall’attuale Efsf al fondo permanente Esm lasciavano intravedere più che un timore per il declassamento dell’attuale fondo salva-Stati.
A notizia diffusa, anche Mario Draghi, numero uno della Bce, e Jean-Claude Juncker, presidente dell’Eurogruppo, sono intervenuti sulla decisione di S&P.

Una decisione nell’aria. Già stamane il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble, prima, l’esecutivo stesso, poi, e il presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy al termine dell’incontro con il premier Mario Monti a palazzo Chigi, si erano prodigati a ribadire la solidità del fondo salva-Stati e l’esigenza di un imminente confronto per arrivare già in prima estate al passaggio dall’attuale Efsf all’Esm, meno attaccabile, a loro dire.
Dopo il downgrade di mezza Europa reso noto lo scorso venerdì dalla stessa agenzia internazionale di rating, il fondo salva-Stati era diventato l’obiettivo più certo.

Draghi: bisogna saper vivere senza agenzie. Il presidente della Bce Mario Draghi, nelle vesti di presidente dell’autorità europea per i rischi sistemici in audizione davanti alla commissione parlamentare economico-finanziaria (Esrb), intervenendo sulla decisione di Standard & Poor’s, ha detto che bisognerebbe “imparare a vivere senza le agenzie di rating” o quanto meno “imparare a fare meno affidamento” sui loro giudizi. “Siamo in una situazione gravissima”, ha aggiunto Draghi, ricordando che Trichet aveva parlato di “dimensioni sistemiche” di questa crisi ma “da allora la situazione è peggiorata”. È “vitale” che le decisioni prese dai leader europei sui fondi salva-Stati siano attuate “tempestivamente e completamente”.

Juncker: mezzi Efsf sufficienti. Il declassamento dell’Esfs operato da S&P “non riduce la capacità di prestito di 440 miliardi di euro” del fondo, dotato di “mezzi sufficienti per rispettare i suoi impegni”. È quanto si legge in una nota del presidente dell’Eurogruppo Jean-Claude Juncker sulla decisione di Standard & Poor’s. L’adeguatezza della dotazione di 500 miliardi di euro dell’Esm, che da luglio sostituirà l’Esfs, “sarà rivalutata entro marzo” ha aggiunto Juncker.

M.N.