Ribaltone – Non c’è pace per Mitt Romney: anche la Florida, che sarebbe dovuta essere un’isola felice per lui dopo la facciata rimediata in South Carolina, rischia di dargli più di un problema. Dando per veritiero l’ultimo sondaggio registrato prima del voto nel Palmetto State, Romney in Florida avrebbe dovuto demolire Newt Gingrich, con ben ventiquattro punti percentuali di scarto. Ma dopo la batosta di sabato, gli americani sembrano aver cambiato radicalmente idea: secondo l’Insider Advantage, specializzato nei pool elettorali, ora sarebbe l’ex numero uno dei repubblicani al Congresso ad avere la meglio, con il 34% dei voti, lasciando a Romney il 26%. Ancora più drastico il sondaggio realizzato dal Rasmussen Report, che vede l’ex governatore del Massachusets salire al 32%, ma contemporaneamente prevede un plebiscito per Gingrich, che si assesterebbe al 41%.
Il nuovo avversario – Tra poche ore, a Tampa, in Florida, si terrà un nuovo dibattito tra i candidati. Gingrich potrebbe puntare proprio sull’abilità mostrata nei precedenti confronti per rafforzare la sua posizione, ma a riguardo Romney non ha usato mezzi termini: “Non stiamo scegliendo un conduttore televisivo, giusto?” ha dichiarato il candidato dei moderati “stiamo scegliendo un leader, una persona che possa essere il leader del mondo libero”.
Anche Rick Santorum, il super conservatore che rincorre i primi due nelle graduatorie, ha concentrato su Gingrich le proprie critiche, definendolo un “candidato ad alto rischio”, nonchè “un conservatore incostante”.
E intanto si profila la possibile entrata in campo di un altro contendente: si tratta del governatore dell’Indiana, Mitch Daniels, che già da tempo era stato indicato da alcuni analisti come possibile new entry, e che probabilmente deciderà se entrare in gara dopo il voto in Florida.
Damiano Cristoforoni