Costi della politica: tagli di 1.300 euro lordi dagli stipendi dei deputati

Tagli alla casta dei deputati – Dopo mesi di continue polemiche, finalmente sono arrivati i tanto attesi tagli alla politica. Ad annunciarlo è stato il vicepresidente della Camera, Rocco Buttiglione, esponente dell’Udc, dopo una riunione a Montecitorio durate oltre due ore. L’Ufficio di presidenza ha stabilito che il taglio allo stipendio degli onorevoli sarà di 1.300 euro lordi al mese, all’incirca 700 euro netti, a cui si dovrà aggiungere un ulteriore taglio del 10% per quei deputati che svolgono un ruolo ulteriore, come i presidenti di commissione. “Si tratta di decisioni definitive e ad effetto immediato” ha spiegato il vicepresidente Rocco Buttiglione. Inoltre il rimborso delle spese per i collaboratori dei deputati, spese finora molto spesso inutili e mai certificate, sarà al 50% forfettario, mentre ora lo è al 100%, e al 50% dovrà essere documentato, o con l’assunzione del collaboratore o con la documentazione delle spese sostenute. “L’obiettivo –  ha precisato Buttiglione resta comunque quello di regolamentare la materia per legge”.

Innalzamento età pensionabile anche per i deputati – Oggi chi siede tra i banchi di Montecitorio riceve uno stipendio netto che si aggira intorno ai 10.500 euro, di cui 5.246E di indennità parlamentare, 3.503E di diaria e 1.800E di rimborso forfettario. Proprio quest’ultima è stata una delle voci del ‘trattamento economico Monti’ ad essere stata toccata, anzi, dimezzata. Per quanto riguarda i vitalizi, diventerà dunque operativo il passaggio dal sistema retributivo al contributivo, ovvero si calcolerà in base ai contributi versati e non in base all’ultimo compenso ricevuto e sarà previsto l’innalzamento dell’età pensionabile a 60 anni per chi ha più legislature, 65 per chi è eletto per la prima volta.

 

Maria Rosa Tamborrino