Crisi: Standard & Poor’s dal 2015 potrebbe tagliare il rating dei Paesi G20 per i costi della sanità

L’agenzia internazionale di rating Standard & Poor ha avvertito che a partire dal 2015 potrebbe declassare “una serie di rating elevati” di Paesi appartenenti al G20 se i rispettivi esecutivi non riusciranno a mettere in atto riforme per placare l’aumento della spesa sanitaria e gli altri costi scaturenti dall’invecchiamento della popolazione. Nei prossimi quarant’anni, si legge in un rapporto di S&P reso noto ieri,oltre a Stati Uniti e Giappone, anche alcuni Paesi europei sono destinati a veder peggiorare in modo evidente le proprie finanze pubbliche grazie all’allungamento della vita della popolazione. “Il costante aumento della spesa sanitaria peserà consistentemente sui cordoni della borsa pubblica nei prossimi decenni” afferma l’analista di S&P Marko Mrsnik nel rapporto. “Se i governi non cambiano i loro sistemi di protezione sociale, probabilmente diventeranno insostenibili”.

Calano depositi e prestiti marginali Bce
.  Nella seduta di ieri sono calati sia i depositi sia i prestiti marginali richiesti a fine giornata da parte del sistema bancario dell’eurozona in Bce. Secondo i dati quotidiani dell’istituto di Francoforte, i fondi depositati ieri sera ammontavano a 479,441 miliardi di euro dai 488,884 miliardi di venerdì scorso. In lieve flessione le richieste di prestiti marginali, passate a 2,167 miliardi dai precedenti 2,366. La Bce ha anche reso noto che, nell’ambito del secondo programma di acquisto di covered bond da 40 miliardi avviato lo scorso 3 novembre, gli acquisti, sempre ieri sera, ammontavano a 5,482 dai precedenti 5,472 miliardi.

M.N.